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Levata di scudi dei Sindaci dello Jonio contro il provvedimento dirigenziale
Smaltimento rifiuti, la Regione si ravveda e rimoduli le aliquote previste dal decreto dirigenziale 5823/14. L’aumento spropositato delle tariffe rischia di mettere sul lastrico la maggior parte dei comuni calabresi. È ingiusto far ricadere sui cittadini le colpe di oltre quindici anni di attività commissariale scellerata. Abbiamo già subito, oltremodo, gli effetti della totale degenerazione e incapacità nella gestione del settore rifiuti. Molti territori hanno visto andare in frantumi anni di programmazione e di investimenti, per raggiungere le soglie della differenziata, proprio a causa della pavidità dei governi regionali che si sono succeduti. Con il solo risultato di aver riempito le strade della Calabria di tonnellate d’immondizia senza un reale e serio progetto di rilancio del settore. Oggi, è chiaro a tutti, serve un’inversione ad U, ma il peccato originale dell’attuale situazione regionale non può ricadere solo sugli enti locali e, quindi, direttamente sugli utenti.
Da qui l’invito, alla Giunta e al Consiglio regionale della Calabria, affinché nella prossima seduta assembleare, convocata il prossimo Mercoledì 25 Giugno 2014 per approvare l’assestamento del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016, revochi la proposta di aumento, di oltre il 100percento, delle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti.
È, questo, l’appello lanciato dai Sindaci dell’Area urbana, Giuseppe Antoniotti di Rossano, e Giuseppe Geraci di Corigliano, con il sostegno dei Primi cittadini di Bocchigliero Giuseppe Giovanni Santoro, di Cassano all’Ionio Gianni Papasso, di Crosia Tonino Russo, di Longobucco Luigi Stasi, di Rocca Imperiale Giuseppe Ranù, di Roseto Capo Spulico Rosanna Mazzia, di Trebisacce Franco Mundo e di Villapiana Paolo Montalti, che hanno aderito al sit-in di protesta promosso dall’Anci-Calabria che si terrà davanti alla Sede dell’Assemblea Regionale (Palazzo Campanella) di Reggio Calabria, in occasione della prossima seduta consiliare, proprio per dire no ad una scelta che rischia di avere gravi ripercussioni sui Comuni.
Chiediamo un gesto di responsabilità al Governo regionale – dichiarano i Sindaci – perché non si può consentire ad un decreto dirigenziale di mettere sul lastrico le comunità calabresi solo per salvare i bilanci di un Ente che, al contrario, per lunghi anni, ha sperperato risorse senza offrire una soluzione al problema. La Giunta regionale, allora, arroghi a sé il diritto, sancito per legge, di rimodulare le tariffe e adeguarle alle palesi difficoltà dei comuni che stanno mettendo in cantiere diverse e nuove iniziative per rilanciare la raccolta differenziata. È impensabile pagare 200euro per ogni tonnellata di rifiuti conferiti! Qui rischiamo tutti il dissesto finanziario solo per far quadrare i conti della Regione. Non ci stiamo e per questo invitiamo la politica, quella che è stata delegata dai territori per tutelare i diritti dei cittadini, ad un atto coraggioso di responsabilità. Le leggi vigenti demandano espressamente alla Giunta regionale e non al decreto dei dirigenti, la competenza a rimodulare le tariffe in materia di rifiuti. Perché quell’aumento spropositato e illogico della tassa, che serve a colmare un baratro economico sicuramente profondo e creatosi negli ultimi decenni, non può assolutamente gravare sulle casse di soli Municipi. Si ritiri, dunque – concludono i Primi cittadini – dall’assestamento di Bilancio, quel famigerato decreto che, altrimenti attraverso i suoi effetti, potrebbe decretare non solo il crac degli enti locali ma il fallimento totale della politica Calabrese.
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