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Non fanno eccezione neppure professionisti come ingegneri ed avvocati, che in difesa dell’interesse di pochi ricchi ed a danno di tanti disoccupati e giovani della sibaritide, colgono l’occasione di una manifestazione organizzata tutti gli anni dall’ENEL per lanciare il proprio veleno contro il progetto di riconversione che si sta portando avanti.
Certo non siamo noi a dover e voler difendere l’azienda. Se vuole lo farà come meglio crede, ma per il solo fatto di aver fatto coincidere la tardizionale menifestazione di “Centrali Aperte” con la festa di San Nilo, viene additata come portatrice di tutti i mali della nostra terra, con la volontà di “
In sostanza, a dire dei due, l’azienda vorrebbe prendere in giro la gente e viene chiamata in causa perché non ha fatto nulla per le infrastrutture della nostra zona. L’azienda ENEL quindi, sarebbe responsabile di non essere stata in grado di sostituirsi alle scelte politiche e strategiche dei vari governi nazionali, regionali, provinciali e locali. Meraviglia che non venga chiamata in causa anche per il problema della sanità regionale …
Noi sappiamo solo che grazie ad un lavoro regolarmente pagato abbiamo avuto la possibilità di restare nella nostra terra ed abbiamo acquisito la dignità di gente onesta e perbene che ha contribuito a rendere Rossano una cittadina moderna ed efficiente.
Chi non vuole la riconversione ha l’obiettivo di far tornare indietro la città ed il territorio e si augura che non ci siano forme di lavoro vero, regolarmente pagato, perché deve gestire il bisogno della gente comune.
Di fronte alla loro volontà retrograda ed interessata, noi gridiamo il nostro No forte e ben venga la riconversione ed il lavoro per la Sibaritide e per Rossano.
IL COMITATO
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