RdT “Franco Nisticò” su Castrolibero: “L’Amministrazione di Castrolibero fa marcia indietro”

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Rete Difesa del Territorio - F. Nisticò

Forse avevano ragione le associazioni ambientaliste ed i comitati che seguono e contrastano l’iter della mega discarica dal 2008, anno in cui si firmò il protocollo d’intesa tra Il Comune, la Provincia e la Regione Calabria per avviare una vera e propria bomba ecologica nel centro dell’area urbana ed a poche centinaia di metri dal polo scolastico e dalle abitazioni di Castrolibero. Così come avevano ragione sulla necessità che si avviasse con determinazione la raccolta differenziata.

Oggi il Sindaco dichiara il ridimensionamento della megadiscarica e della cittadella energetica e l’avvio della raccolta differenziata con l’impegno pubblico di verificarne a  settembre i risultati.

Abbiamo appreso queste novità, l’altra sera, In un blindatissimo convegno organizzato da Cittadinanza attiva, in cui per la verità mancavano i cittadini, alla presenza di componenti dell’associazione carabinieri e di forza dell’ordine : certo che queste associazioni devono fare tanta paura, sebbene le loro uniche armi siano le denunce pubbliche, le azioni di tutela del territorio e di sensibilizzazione verso i cittadini ed il confronto (peraltro sempre negato dalla controparte!) con gli amministratori.

Conosciamo bene ormai le modalità di propaganda dei tanti nostri politici  che si vantano spesso di essere i primi della classe e lanciano sempre stupefacenti progetti, perciò non ci illudiamo sul fatto che alle parole ed ai disegni mirabolanti seguano poi azioni concrete.

In ogni caso, avendo sempre ascoltato discorsi sulla necessità e “modernità” di una megadiscarica da 900.000 mc. al centro dell’area urbana, insieme a quelli sulla utilità della “purificante” cittadella energetica, al pari delle dichiarazioni sull’impossibilità di avviare la raccolta differenziata, prendiamo atto con piacere di questa inversione di tendenza.

Purtroppo,  constatiamo ancora una volta tante contraddizioni. Da una parte si vuol fare la raccolta differenziata mentre si insiste comunque per fare una discarica di rifiuti indifferenziati a poche centinaia di metri da scuole e quartieri residenziali. Poi, visto che c’è la volontà di ridurre la grandezza della discarica  perché  non si riduce pure il progetto della strada cosiddetta “di servizio” (i cui lavori proseguono alacremente tra smembramenti di colline, taglio di ulivi secolari ed interventi per niente leciti ) dal costo di circa 3 milioni di euro?  Infine, perché si punta tutto sulle isole ecologiche, che sono lautamente finanziate dalla regione, senza avviare  il presupposto fondamentale della loro utilità che è rappresentato dalla raccolta porta a porta spinta per tutte le tipologie di rifiuti e non solo per l’umido?

Se nel 2008, ma anche anni prima, qualcuno avesse ascoltato questi strani tipi dei comitati e delle associazioni che rubano spazio e tempo alle proprie famiglie per dedicarsi al bene pubblico, forse oggi saremmo già sulla strada della strategia rifiuti zero:  meno rifiuti, meno discariche,meno inquinamento,  più RD, più riuso e più prodotti riciclati.

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Author: Cristina

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