“Quel villaggio sulla collina”, le storie di emigrazione del calabrese Nando Giardini

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Con la pubblicazione di “Quel villaggio sulla Collina” – in uscita per i tipi della casa editrice “Edizioni La Rondine” di Catanzaro – l’ex consigliere regionale e fondatore del MSI in Calabria, Nando Giardini, ha voluto riproporre al pubblico gli scritti, già diffusi dalla Rivista edita dalla Regione Calabria dall’anno 1975 al 1990, che raccontano storie di Paesi e uomini la cui sorte è stata segnata dal fenomeno dell’emigrazione.

Ispirato dal ricordo dei numerosi viaggi affrontati in qualità di componente della Terza Commissione Regionale di Politica sociale, che trattava in particolare di sanità ed emigrazione – preziose testimonianze sono le fotografie scattate personalmente in giro per il mondo e riportate nel libro -, Giardini racconta, appunto, l’incontro, lo sbocco e la confluenza tra due mondi culturali diversi per contenuto, non per linguaggio.

Da una parte il lirismo narrativo dei suoi libri e romanzi, fino all’ultima opera in ordine di tempo, “La stagione dell’Ira”, e dall’altra la sua attività di giornalista, conclusasi proprio con il libro appena pubblicato. L’originalità espressiva e l’atteggiamento culturale proprio del ruolo di comunicatore, che rassegnano la capacità tipica degli accreditati scrittori di tutti i tempi, è rimasto immutato, quasi ringiovanito e portato all’oggettività estrema. Questo “giornalismo partecipativo” ha una caratterizzazione speculare nella ricerca dell’emozione soggettiva nel lettore che deve essere percepita nel momento stesso in cui viene letta.

Il Giardini ricercatore ha raggiunto l’obiettivo che si era prefissato di ottenere inglobando nel sangue e nella mente un universo di sensazioni straordinarie e di magie narrative da condividere con il lettore. L’autore confida il valore e la sua fedeltà nelle emozioni e negli stati d’animo della propria storia oltre che nei suoi sentimenti. Con linguaggio semplice in forma personale e comprensibile, confessa esperienze e immagini che riesce a ritrovare nel profondo di se stesso.

Grazie ai suoi contributi il lettore potrà approfondire la sua conoscenza su materie storiche, politica locale e condizioni umane e culturali, abitudini, usi e tradizioni di vari Paesi del mondo. «Soffermandoci sui principi narrativi di “Quel villaggio sulla collina” – si legge nell’introduzione – si noteranno gli argomenti fondanti e quelli che hanno il potere di mutare il cupo destino coatto e desolato che incombe su noi; abbattere il senso di solitudine dell’uomo e immetterlo nel circuito di un’attività creativa apprezzabile; non distruggere i sogni ma mutarli in desideri realizzabili e nuovi come il lavoro, la dignità, la libertà. Considerare le occupazioni e la vita non solo come fatica ma dare loro virtù di una visibilità consapevole». Non resta, dunque, che abbandonarsi al piacere della lettura di “Quel villaggio sulla collina” capace di rinnovare i codici letterari grazie alla mirabile invenzione delle parole.

L’AUTORE
Nando Giardini, nato a San Pietro (Cs) nel 1922, è laureato in Economia.

I primi venti anni della sua vita trascorsi nella città di Cosenza ove risiedono molti suoi familiari.

Chiamato a compiere il servizio militare nel 1943 ha frequentato il Corso di Allievo Ufficiale dei Bersaglieri nella città di Marostica in provincia di Vicenza. Dalla località veneta fu trasferito a Bari dopo l’otto settembre e successivamente incorporato nel Primo Raggruppamento Motorizzato. Fu imprigionato nel marzo 1944 per attività sovversiva e condannato a quattro anni di reclusione trascorsi nelle carceri giudiziari di Cosenza, Napoli, Poggioreale, Procida, Melfi e Catanzaro.

Scagionato e rimesso in libertà per sopraggiunta amnistia nel giugno 1946 dal guardasigilli del tempo, fece parte dei gruppi che costituirono in Calabria il MSI. Più tardi dal 1975 al 1990 eletto al Consiglio Comunale di Catanzaro ed al Consiglio Regionale durante tre legislature. Ha fatto parte del gruppo MSI-DN e negli ultimi anni del Gruppo Misto di cui fu attivo capogruppo.

Le sue vicende galeotte sono raccontate in “Bocca di Lupo”, libro evidentemente autobiografico che ha avuto ben sette edizioni. Rivisto volta per volta ha mutato nelle ultime due il titolo in “La stagione dell’Ira”.

Durante la sua presenza nella Regione Calabria quale Consigliere ha fatto parte della Terza Commissione di Politica Sociale che trattava in particolare di Sanità ed Emigrazione. È durante quel periodo, non breve, che ebbe l’opportunità di viaggiare per l’attività svolta nel campo degli emigrati. A seguito di tale incarico ha pubblicato sulla rivista mensile della Regione molti articoli che trattano dei problemi che assillavano e ancora assillano gli emigrati italiani.

Altre pubblicazioni che hanno visto la luce nel tempo: “Lettere di una vita – storia di un uomo tra il cielo e il nulla” (1957); “L’altra sponda – Racconti d’oggi”. In quanto alla sua attività politica svolta dal 1975 al 1990, ha avuto opportunità di pubblicare, sempre nella rivista della Regione, numerosi articoli che trattano dei problemi maggiormente sentiti durante quel periodo. Tali articoli dovrebbero essere raccolti e pubblicati nei prossimi mesi insieme ad altri scritti giovanili.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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