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Si sono concluse nella serata di ieri, coordinate dal Capo del Compartimento marittimo, Capitano di Fregata (CP) Antonio D’AMORE, le operazioni di alaggio a secco del motopesca affondato mentre era ormeggiato alla banchina 3 del porto di Corigliano Calabro.
Dopo che sommozzatori specializzati, immergendosi a 12 metri di fondale, hanno posizionato grossi palloni e lo hanno riportato in galleggiamento, il motopesca è stato infatti spostato dal ciglio banchina, ove era rimasto sospeso con delle grosse fasce alle gru, ad uno dei piazzali del porto, ove è stato alato a secco.
L’operazione è stata completata mettendo il peschereccio in sicurezza da ditte venute anche da fuori provincia su commissione della società armatrice del peschereccio ed alla presenza del personale della Guardia costiera.
L’unità è ora a disposizione dei periti per stabilire le cause del naufragio e quindi i motivi per i quali il peschereccio in legno ha improvvisamente cominciato ad imbarcare acqua. Gli esiti degli accertamenti saranno utili nell’inchiesta tecnica ed amministrativa avviata dalla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro e che ora, per gli eventuali aspetti di rilevanza penale, è coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.
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