Pizzo sui lavori di ammodernamento della SS 106: arresti

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno proceduto all’esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti accusati di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso commessa ai danni di un imprenditore siciliano, aggiudicatario di un appalto, per lavori di ammodernamento della SS 106 bis Ionica.

Il provvedimento di fermo è stato emesso sulla base dei gravi indizi raccolti dai Carabinieri della Compagnia di Rossano e dai colleghi del Reparto Operativo di Cosenza, durante le articolate indagini, dirette dal PM dott. Saverio VERTUCCIO e coordinate dall’Aggiunto dott. Vincenzo LUBERTO e dal Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro dott. Nicola GRATTERI.

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In carcere sono finiti E. M., 35enne, D. S. F. A. 44enne, entrambi di Rossano (CS) e D. A., 45enne di Mirto Crosia, tutti ritenuti contigui alla cosca di ‘ndrangheta rossanese.

I tre arrestati hanno avvicinato il responsabile del cantiere aperto a Mirto Crosia (CS) per la realizzazione di due rotatorie, e, in più occasioni, dopo aver precisato di “controllare” la zona, lo hanno esortato a “mettersi a posto” pagando la somma di 5.000 euro quale prezzo necessario per “poter stare tranquillo”. In caso contrario, avrebbero “bruciato i mezzi con dentro gli operai”.

Fortunatamente, il responsabile dell’impresa ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai Carabineri, che hanno ricostruito passo, passo passo i movimenti dei tre, acquisendo chiari elementi di riscontro alla denuncia di estorsione.

Gli arrestati sono stati portati presso il Carcere di Castrovillari in attesa dell’udienza di convalida del fermo, che avverrà nei prossimi giorni.

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