Pizzini incontra il Prefetto: Emergenza attentati sul tirreno cosentino

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Ieri il Consigliere Regionale Antonio Pizzini ha incontrato il Prefetto di Cosenza, Antonio Reppucci, per informarlo della grave situazione di malessere e tensione che vivono le popolazioni del tirreno cosentino. “In questi ultimi mesi si respira un clima pesante a causa delle continue intimidazioni e attentati che molti imprenditori e commercianti della zona subiscono e che sono costretti a sopportare quotidianamente.La paura che possa essere appiccato un incendio o esplodere una nuova bomba carta è forte, e la speranza di tutti i cittadini onesti è che l’incubo finisca presto. Mi consola molto e mi incita ad un maggiore impegno in loro difesa il fatto che tra i commercianti di Paola e del tirreno cosentino esista ed emerga con forza una grande voglia di riscatto, oltre ad un sentito bisogno di non finire nella trappola del pizzo”. È di questi giorni l’impressionante serie di atti intimidatori e minacce che vengono rivolti nei confronti di titolari di esercizi commerciali e di piccole imprese nell’intera provincia cosentina. “Come cittadino e come uomo delle istituzioni ho chiesto al signor Prefetto di attivare prontamente tutti gli strumenti necessari per una seria azione di contrasto a quanto sta accadendo da molti mesi con cadenza quasi giornaliera, affinché la popolazione e gli imprenditori del luogo possano realmente avvertire la presenza dello Stato e la vicinanza delle istituzioni locali. Attivandosi con gli strumenti investigativi in uso alle forze dell’ordine e con un serio contributo di sostegno da parte di tutti all’opera della magistratura, potremo reagire a questa barbarie e stabilire un punto di partenza fondamentale per costruire, insieme, una cultura diffusa di legalità e di solidarietà tra tutti, come unico mezzo di contrasto sociale e civile alla criminalità”. Nella nota dell’esponente paolano del centrodestra si fa esplicito riferimento alla solidarietà personale ed istituzionale rivolta dall’on. Pizzini ai tanti operatori dell’economia calabrese che, così come accade sul tirreno cosentino, vivono quotidianamente la sofferenza e la solitudine di chi si ritrova ad operare in un contesto difficile ed incancrenito dalla presenza opprimente della criminalità organizzata.

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