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Nel pomeriggio di oggi, 17 marzo 2016, i militari della Stazione Carabinieri di Camigliatello Silano(CS), hanno eseguito un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura delle Repubblica di Cosenza nei confronti di un 45enne (G.F) condannato alla pena di anni 3 e mesi 6 per maltrattamenti in famiglia.
I fatti risalgono al settembre 2012, quando un minore all’epoca appena 11enne, viene ricoverato presso l’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza in prognosi riservata per delle gravi lesioni riportate con la frattura di alcune costole. Successivamente, sentito dai Carabinieri, il piccolo, in presenza del padre, riferiva che quelle lesioni se le era procurate cadendo dalla sua bicicletta.
Ma la sensibilità e l’esperienza permettevano già da subito ai militari di capire che quel racconto a denti stretti nascondeva ben altro “una sofferenza tra le mura domestiche”, mentre gli occhi del piccolo parlavano al Comandante della Stazione di un’altra storia fatta di sofferenza e violenza. I Carabinieri in poco tempo ricucivano un difficile “puzzle”, con i tasselli di una giovane vita vissuta in un grave stato di disagio familiare. Difatti, l’attività investigativa ha permesso di constatare che le lesioni minore non era dovute alla caduta da bicicletta ma bensì era stato il padre a procuragliele.
Una violenza nei confronti del piccolo solo per aver chiesto di uscire per andare a giocare con i suoi coetanei. Altre volte era successo che il minore veniva rimproverato e maltrattato dal padre per motivi banali, un malessere e uno stato di disagio che il piccolo ha confidato anche in un tema scolastico alla sua insegnante. I militari, accertavano che l’uomo aveva gli stessi comportamenti nei confronti degli altri componenti della famiglia, moglie e figlie minorenni all’epoca dei fatti.
Per tali ragioni, a seguito dell’informativa inviata dai militari dell’Arma, l’Autorità Giudiziaria nel luglio 2013, disponeva la misura cautelare dell’allontanamento dell’uomo dalla casa famiglia. L’arrestato è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Cosenza per scontare la sua condanna.
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