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Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rossano, dott.ssa Margherita Letizia Benigno, accogliendo pienamente la tesi difensiva dell’ avvocato Giuseppe Vena, espressa nell’ istanza scritta di revoca della misura cautelare, ha revocato totalmente la misura cautelare dell’obbligo di presentazione innanzi ai Carabinieri, per il coriglianese P.G. classe 1973 coinvolto nel Maxi processo “Operazione Senza Terra”.
Si ricorda che l’uomo risultava essere cautelato nel processo penale in quanto accusato del reato di truffa, quale promotore ed organizzatore dell’ associazione, con il compito di gestire alcune cooperative agricole finite sotto il mirino degli inquirenti poiché, secondo l’accusa, divenute di fatto meri contenitori di falsi braccianti agricoli; per tal motivo l’uomo era stato tratto in arresto e quindi sottoposto ai domiciliari e poi a seguito di interrogatorio di garanzia all’obbligo di dimora nel Comune di Corigliano Calabro, misura quest’ultima modificata con quella dell’obbligo di presentazione ai Carabinieri per poi essere totalmente revocata a seguito dell’ accoglimento delle motivazione dell’istanza redatta dall’avvocato Giuseppe Vena difensore di fiducia dell’uomo.
Il P.M. , dott. Vincenzo Quaranta aveva espresso parere negativo alla revoca della misura cautelare mentre l’avvocato Giuseppe Vena aveva motivato l’istanza di revoca sul dato che l’indagato all’attualità aveva mutato la propria attività lavorativa e che la stessa veniva svolta in un Paese del nord Italia quindi non vi era possibilità , per la distanza territoriale, di ripetere il reato. Tesi quest’ultima accolta dal Giudice per le indagini preliminari, che revocava la misura cautelare.
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