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Il passaggio di ruolo da artefice della legalità e della sicurezza collettiva a costruttore dell’illegalità ci impone non soltanto di riflettere, indagando sui motivi e le cause, ma ad impegnarci a ricercare ogni possibile soluzione alla famigerata querelle sulla “devianza degli Operatori della Sicurezza”.
E’ quanto si legge nella nota diramata dal Segretario regionale del Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa Filomena Falsetta in merito all’operazione condotta da Polizia e Carabinieri tra Cosenza e Rende contro lo sfruttamento della prostituzione, nel quale risulterebbe coinvolto un ex Maresciallo dei Carabinieri.
La contrapposizione tra la dedizione alla divisa e l’infedeltà giudizialmente accertata – dichiara – non può non indurre il legislatore a prevedere nuove e specifiche fattispecie di reato nei confronti di coloro che abbandonano il proprio giuramento di fedeltà alla Repubblica.
Ciò significa – prosegue Falsetta – che occorrono norme che scaturiscano dalla realtà quotidiana nella quale viviamo, e che assiste, non di raro, a comportamenti devianti di taluni Operatori della Sicurezza.
Pertanto – conclude il Segretario regionale del S.C.S.D. – confidiamo pienamente nell’operato della Magistratura, affinchè faccia luce sulle reali responsabilità dell’ex maresciallo, e compia ogni sforzo rivolto a mantenere saldo il senso del diritto e quella percezione di aiuto e di utilità che il Comparto Sicurezza e Difesa, nel suo raro ed ineguagliabile genere, ha iniettato nella società.
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