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“La decisione del Governo nazionale di sopprimere il tribunale di Rossano è inconcepibile, pazzesca e inaccettabile, perché non solo non tiene in alcun conto le posizioni assunte nei mesi e nelle settimane scorse da tutte le maggiori istituzioni provinciali e regionali e da tutti i principali attori politici e sociali presenti su quel territorio, ma mortifica una precisa volontà del Parlamento italiano, espressa nelle Commissioni Giustizia della Camera e del Senato a larghissima maggioranza”.
E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, in una nota in cui annuncia di aver già inviato un telegramma di vibrata protesta al ministro Severino e al Presidente del Consiglio Monti.
“Il Tribunale di Rossano –prosegue Oliverio- oltre a poter contare su un’antica tradizione, costituisce un sicuro presidio di legalità e di amministrazione della giustizia per un territorio vasto, crocevia di traffici e di relazioni commerciali, economiche e sociali importantissime e, come tale, è irrinunciabile. Il suo attuale carico di lavoro, unitamente a quello della Procura della Repubblica di Rossano, come emerge dalle statistiche inviate al Ministero della Giustizia, al Csm e alla Corte d’Appello di Catanzaro, è notevole. Tale mole di lavoro giustifica non solo il mantenimento del tribunale ma anche e soprattutto l’aumento dell’organico dei Magistrati e del personale di Cancelleria e di Segreteria. Con la decisione assunta oggi dal Governo, lo Stato segna un preoccupante arretramento rispetto alla criminalità organizzata, penalizzando un territorio che è tra i più popolosi e produttivi della provincia di Cosenza e della Calabria”.
“Per quanto ci riguarda -conclude Oliverio- ci opporremo con tutte le nostre forze a questa volontà perché questa decisione sia immediatamente rivista e revocata. Saremo al fianco della popolazione rossanese, del sindaco della città, del Consiglio comunale, delle istituzioni territoriali, delle forze sociali e sindacali e faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità perché una decisione così assurda, che penalizza l’intera Sibaritide, sia immediatamente annullata e revocata”.
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