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Continua l’accanimento contro i lavoratori. Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato definitivamente la proroga a tutto il 2014 del blocco delle retribuzioni e degli scatti e avanzamenti di carriera, a qualunque titolo denominati, nonché il tetto alle risorse destinate alla contrattazione integrativa.
A fronte di un blocco delle risorse economiche, l’USB Pubblico Impiego considera inoltre una beffa la previsione di un’apertura della contrattazione sulla sola parte normativa. In questo modo saranno recepite nei contratti tutte le odiose norme previste dalla Riforma Brunetta, mentre non potrà essere restituito valore alle retribuzioni, ferme al 2009, né assicurate prospettive di crescita professionale ai lavoratori, soprattutto ai tanti che svolgono mansioni superiori al loro livello di inquadramento.
Nella stessa giornata di ieri l’Aran ha pubblicato il Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti. La fotografia che ne esce è il risultato della politica di tagli applicata al pubblico impiego: nel biennio 2011-2012 si sono persi 120.000 posti e la spesa complessiva per le retribuzioni è diminuita del 4,8%; l’età media dei lavoratori pubblici italiani è la più alta rispetto agli altri paesi OCSE.
Nonostante i sacrifici imposti ai lavoratori, la spesa pubblica tuttavia continua a salire. A renderlo noto questa volta è il rapporto della Ragioneria generale dello Stato, pubblicato il 31 luglio. L’aumento annuale della spesa pubblica è del 2,7%”. Secondo l’USB P.I., è evidente che il problema non sono i lavoratori ma la gestione della Pubblica Amministrazione. I risparmi andrebbero fatti sulle esternalizzazioni e consulenze, sugli appalti, aggredendo anche la corruzione che spesso circonda l’affidamento dei lavori. Si colpiscono invece i lavoratori e si tagliano i servizi ai cittadini per ridisegnare il Welfare del Paese e privatizzare ciò che è pubblico. Il corpo nazionale dei VV.F ormai è al collasso mancano i mezzi per assicurare una campagna antincendio estiva!!!
L’USB Pubblico Impiego sta rispondendo colpo su colpo a questa politica in tutti i settori del lavoro pubblico. I lavoratori pubblici non ci stanno ad essere rosolati a fuoco lento e il 18 ottobre e, assieme a tutti gli altri lavoratori calabresi, parteciperanno allo sciopero generale convocato dalla Confederazione USB, scendendo in piazza con rabbia e determinazione. Di caldo ormai non c’è solo l’autunno, ma l’intero anno.
p. la Confederazione regionale-USB
Antonio JIRITANO
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