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Davvero troppo numerose le carcasse rinvenute nella località Frassia del Comune di Bisignano, in alveo secondario del Fiume Crati in sinistra idraulica, nella mattinata del 30 agosto scorso. Una moria talmente consistente da indurre un cittadino, trovatosi di fronte al preoccupante scenario, a rivolgersi immediatamente alla Sala Operativa della Polizia Provinciale di Cosenza per la segnalazione del caso. Analoga richiesta di supporto è giunta alla Sala Operativa anche dai Carabinieri della Stazione di Bisignano, parimenti allertati unitamente alla Polizia Municipale e ai Tecnici del Comune, tutti intervenuti sul posto.
Dal sopralluogo prontamente effettuato dagli agenti provinciali è emerso un quadro piuttosto critico, per non dire inquietante: esemplari della specie Barbus barbus – comunemente conosciuto come Barbo, pesce d’acqua dolce di fondo, che si raccoglie in piccoli branchi lungo il corso dei fiumi, nei laghi e nei torrenti con fondale preferibilmente sassoso o ghiaioso e che preferisce acque limpide a forte corrente – deceduti a bocca aperta, in una giornata comunque particolarmente calda.
Al momento non si conosce la causa dei decessi, in fase di accertamento. Si è provveduto pertanto a prendere contatto con il Dipartimento di Cosenza dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno – Servizio Diagnostica Provinciale di Cosenza per le verifiche del caso, da eseguirsi sia attraverso l’analisi delle acque sia direttamente sugli esemplari deceduti.
Proprio per cercare di comprendere le eventuali cause dei decessi, sono state prelevate tre carcasse di Barbo per l’esecuzione della necroscopia. Difatti, Il barbo vive in acque limpide e ben ossigenate e la sua presenza è quindi indice di buona salute dell’ecosistema; al contrario, invece, la sua morte è un campanello d’allarme e la questione necessita quindi di un’attenta analisi e di un approfondito monitoraggio. Sarà di competenza della Magistratura, invece, la valutazione della configurabilità nella fattispecie di eventuali reati ambientali.
Una giornata che si è palesata pesante per gli Agenti di Polizia Provinciale, posti di fronte a una scena amara e penosa che non poteva lasciare indifferenti, ma che si è mitigata nel primo pomeriggio teatro del recupero e del salvataggio dei pesci ancora vivi. Intorno alle 15:00, infatti, personale della Protezione Civile, Volontari dell’Associazione ANLC (Associazione Nazionale Libera Caccia), un Operatore della Polizia Municipale di Bisignano e gli stessi Poliziotti provinciali hanno provveduto al recupero della fauna ittica viva dalle acque comprese tra un tratto del nuovo argine della sinistra idraulica del fiume Crati e la strada “della Bonifica”, per poi immetterla nelle acque più sicure dello stesso fiume Crati.
Esistono anche questi angeli, nel mondo.
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