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“L’accoglienza verso altre etnie e popolazioni da parte dei cittadini brutii ha permesso che, nel corso degli anni, venisse attribuito al capoluogo cosentino l’appellativo di Città europea; è necessario, quindi, che nella vicenda, riguardante la questione del campo rom, venga mantenuta l’immagine di multiculturalità che Cosenza è riuscita, con orgoglio, a costruirsi”. Ciò è quanto afferma il Coordinantore dell’Area Urbana brutia, Enrico Morcavallo.
“Nel 2012 non è possibile ignorare il problema od adottare soluzioni che contrastino con il rispetto della dignità umana” – continua Morcavallo – “per tali ragioni va accolta positivamente la decisione dell’amministrazione di destinare ai rom un’area che non ponga a repentaglio la vita di esseri umani, che garantisca il rispetto dell’igiene pubblica e della sicurezza, grazie alla presenza di un impianto di videosorveglianza”.
“Non è da sottovalutare la circostanza che il Comune si sia impegnato a stilare un Protocollo con la stessa comunità rom, che prevede il divieto di accattonaggio, il divieto di prostituzione e l’obbligo di scolarizzazione”. “In questi casi la parola d’ordine è, riprendendo gli importanti spunti ed il monito dell’Arcivescovo Mons. Salvatore Nunnari, integrazione ed accoglienza, nel rispetto dell’uguaglianza e della solidarietà; valori che devono contraddistinguere una moderna società, quale quella cosentina”.
Vincenzo Massimo Pezzuto
Responsabile Comunicazione Giovani Udc Provincia di Cosenza
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