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“Fuggiamo la rassegnazione, la sudditanza, la clientela, l’individualismo“.
Esordisce così il vescovo mons. Francesco Savino che ha visitato, ieri, 13 gennaio 2016, l’Istituto Comprensivo di Morano Calabro.
Accolto dal dirigente scolastico Walter Bellizzi e suoi collaboratori, dal sindaco Nicolò De Bartolo, dagli assessori Sonia Forte e Biagio Angelo Severino, il Presule si è intrattenuto a lungo con gli studenti di ogni ordine e grado, dedicando ai loro genitori la parte conclusiva dell’incontro.
“Il Pastore della Chiesa cassanese – informano – ha lanciato messaggi importanti, ha scherzato, esaminato problematiche attuali, individuato priorità, suggerito percorsi formativi, pregato, infine proposto Gesù Cristo quale modello unico cui ispirarsi e per il quale impegnarsi e spendere l’esistenza. Partendo dalla complessa realtà attuale, ha focalizzato l’attenzione sulle guerre (quarantadue i conflitti sparsi in tutto il mondo: la cosiddetta terza guerra mondiale a pezzi cui si riferisce papa Francesco) e sensibilizzato gli scolari sul tema della pace e la necessità di privilegiare il dialogo tra i popoli, praticare l’accoglienza e la tolleranza, l’inclusione. Ha messo in guardia da un esercizio improprio della libertà, citando Kant e la legge morale, ma accennando anche a David Bowie. Particolare attenzione ha rivolto alla famiglia, prima e fondamentale cellula di società, chiedendo a ragazzi e genitori di “spegnere il cellulare e il televisore” e coltivare maggiormente e con più frequenza il confronto, respingendo l’idea della famiglia/albergo.
Accorato l’invito allo studio: «la conoscenza – ha affermato mons. Savino – costituisce un aspetto fondamentale della crescita: è indispensabile apprendere e leggere molto. I poteri – ha osservato – vi vogliono ignoranti per schiavizzarvi. Mediante la conoscenza possiamo scrivere un nuovo umanesimo e affrancare questa terra dai suoi problemi storici. No, dunque, alla rassegnazione, alla sudditanza, alla clientela, all’individualismo. Non lasciatevi rubare la capacità di stupirvi che avete dentro. Noi autentici e credibili per voi; voi, però, lasciatevi accompagnare».
Ai docenti e genitori ha proposto «l’alleanza educativa tra Scuola, Famiglia e Chiesa», sottolineando come «insieme si può cambiare» e come «la pedagogia debole» generi «soggetti condizionabili, mostri». Poi citando Paolo VI ha rilevato come «il mondo» abbia «bisogno di testimoni e non di maestri: è l’esempio che seduce e affascina».
A proposito delle polemiche sui simboli religiosi nelle scuole, si è detto “favorevole a ché l’inclusione prevalga anche su questo: sì al presepe, al Crocifisso e, perché no, anche a segni propri di altre religioni”.
In conclusione il preside Bellizzi ha ringraziato mons. Savino per l’opportunità concessa ai ragazzi e alle loro famiglie e si è detto fiducioso per il futuro e disponibile a forme di collaborazione. Il primo cittadino, dal canto suo, a nome dell’intera cittadinanza e dell’amministrazione comunale, ha espresso riconoscenza al Vescovo, dicendosi «compiaciuto e spiritualmente arricchito dall’intreccio di esperienze ascoltate e vissute nella significativa circostanza».
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