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Due interrogazioni – con opportuna richiesta di convocazione del Consiglio comunale entro 30 giorni – sono state presentate al Sindaco del Comune di Morano Calabro nel corso del consiglio comunale del 24 aprile dai consiglieri comunali Roberto Berardi, Biagio Angelo Severino (Gruppo Autonomo per Morano), Nicolò De Bartolo e Pasquale Maradei (Morano Al Centro).
Una ha per oggetto la raccolta differenziata dei rifiuti nei pressi del cimitero comunale, un’altra i disservizi sulla rete idrica.
Nei giorni scorsi sono pervenute ai consiglieri numerose segnalazioni di privati cittadini per portare all’attenzione del Civico Consesso la problematica inerente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti nell’area del cimitero comunale. Secondo tali segnalazioni è di ragionevole evidenza che non venga attuata la raccolta differenziata dei rifiuti peraltro invece eseguita seppur con molteplici difficoltà su tutto il territorio comunale. Se questo fosse vero, sarebbe di una gravità inaudita e costituirebbe un vero e proprio danno morale ed economico all’intera collettività moranese: già nei mesi scorsi avevamo dovuto constatare, con immenso dispiacere, che anche all’interno del palazzo comunale tale metodologia di raccolta venisse più volte disattesa.
Chiediamo pertanto al sindaco di illustrare al Consiglio Comunale le modalità con la quali vengono raccolti e smaltiti i rifiuti prodotti nell’area del cimitero comunale; se effettivamente è attuata la raccolta differenziata dei rifiuti o diversamente come ci viene segnalato non vi è alcuna distinzione di raccolta tra umido, plastica ed indifferenziata; se l’assessorato all’igiene e sanità sia in possesso di percentuali aggiornate con la quale obiettivamente tranquillizzarci sull’effettivo metodo di raccolta attuato e quindi se lo stesso abbia sotto controllo il processo di smaltimento dei rifiuti. Qualora invece le segnalazioni da parte dei cittadini dovessero avere fondamento si chiede di motivare i comportamenti e gli indirizzi che la Giunta Comunale vorrà intraprendere sulla questione oggetto di interpellanza.
Non possiamo omettere di portare all’attenzione di questo civico consesso una nostra semplice osservazione: ci si augura che le segnalazioni pervenuteci siano infondate poiché se queste fossero vere allora non comprenderemmo come da un lato la pubblica amministrazione impone agli amministrati la raccolta differenziata dei rifiuti arrivando anche a minacciare di salate contravvenzioni gli ipotetici trasgressori e dall’altro invece non attua i criteri di raccolta dei rifiuti da lei stessa fissati con notevole danno economico verso gli amministrati senza tener conto dell’offesa morale perpetrata alle spalle degli stessi ignari cittadini. Si pensi solamente a titolo di esempio la notevole quantità di fiori ormai sciupati che dovrebbero essere raccolti nella categoria dell’umido ed invece si troverebbero ad accrescere l’elevata massa dei rifiuti indifferenziati che notoriamente hanno un più alto costo di smaltimento.
In merito ai disservizi idrici, già da qualche tempo sui maggiori social network della rete avevamo registrato la protesta di molti nostri concittadini in merito a disservizi sulla rete idrica comunale dovuti alla fuoriuscita di liquido di colore giallastro – marrone dalla rubinetteria dell’acqua potabile. Il tutto con notevole nocumento per le famiglie interessate sia dal punto di vista alimentare che da quello prettamente igienico – sanitario, atteso che tali disservizi si sono riproposti puntualmente ogni qual volta le condizioni meteorologiche hanno presentato pioggia e vento forte.
Anche nei giorni scorsi (14 – 15 – 16 e 17 aprile) la fattispecie sopra evidenziata si è ripresentata se possibile con maggiore intensità e numerose segnalazioni di privati cittadini ci hanno investito di tale problematica che costringe una nutrita pattuglia di nostri concittadini a non poter utilizzare il prezioso liquido né per fini alimentari né per fini igienici; i maggiori fastidi sono presenti nel centro storico del Paese per lo più abitato da persone anziane ma anche da famiglie che annoverano nel loro nucleo familiare bambini e neonati; la problematica in questione pertanto non può dirsi per nulla risolta con l’aggravante che l’amministrazione comunale non ha neanche comunicato in nessun modo alla cittadinanza l’evenienza di tali disservizi; nella relazione della Giunta Comunale al Rendiconto dell’esercizio 2011 si vanta l’effettuazione di interventi di ottimizzazione della fornitura e dell’erogazione dell’acqua potabile come il recupero del “troppo pieno”.
Chiediamo al Sindaco di spiegare e motivare i comportamenti della Giunta Comunale ed i suoi indirizzi sulla questione oggetto di interpellanza e perché non si è ritenuto avvisare la cittadinanza di tali disservizi ed in particolar modo di riferire la causa della fuoriuscita di liquido giallastro – marrone dalla rubinetteria dell’acqua potabile nelle abitazioni del centro storico. Elemento questo di evidenza per dire che nella conduttura dell’acqua potabile per cause allo stato imprecisate, nei giorni di condizioni meteorologiche avverse, scorre qualcosa che rende l’acqua non potabile almeno temporaneamente. Soprattutto si chiede di rassicurare il Civico Consesso sulla potabilità dell’acqua stessa e che cosa l’Amministrazione Comunale intende fare per risolvere in maniera definitiva il problema oggetto della presente interpellanza.
Di fronte agli eventi descritti siamo alquanto preoccupati per il modo come si indirizza e si gestisce la farraginosa macchina amministrativa e si ritiene che sia un dovere della pubblica amministrazione garantire i canoni di igiene e sanità per tutta la comunità amministrata. Pensiamo che nel 2012 non sia per niente possibile che i cittadini non debbano avere la certezza di poter disporre del prezioso liquido e magari nel nostro Comune si debba verificare che per lavarsi bisogna chiedere asilo politico nelle abitazioni di propri congiunti che abitano altre parti del Paese ovvero per bere bisogna ricorrere per forza e non per scelta all’acquisto di acque minerali. Riteniamo, infine, un inderogabile dovere dell’Amministrazione Comunale avvisare tempestivamente la cittadinanza interessata al minimo verificarsi di tali eventi che ricadano evidentemente nella sfera igienico – sanitaria.
Per entrambe le interrogazioni, si richiede in osservanza alle norme, risposta scritta oltre la procedura prevista con la convocazione del Consiglio comunale entro trenta giorni.
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