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Consegnati, lunedì scorso, alla ditta appaltatrice, i lavori di messa in sicurezza e ripristino delle condizioni di agibilità della chiesa di Santa Maria Maddalena, interdetta al culto a seguito del terremoto verificatosi nell’area del Pollino il 26 ottobre 2012, movimento tellurico che la danneggiò.
Presenti nell’espletamento delle loro funzioni: il R.U.P. nonché coordinatore dell’Area tecnica del Comune di Morano, ing. Domenico Martire; il direttore dei lavori, arch. Gaetano Leto; il responsabile dell’Ufficio tecnico della Diocesi di Cassano Jonio, geom. Raffaele Bloise; il geom. Mariano Mirabelli, titolare dell’impresa esecutrice; il parroco don Gianni Di Luca; il sindaco Nicolò De Bartolo.
La vulnerabilità dell’edificio, dovuta anche alle precarietà strutturali riconducibili alla vicinanza di un canale di scolo naturale, sarà risolta mediante l’applicazione di metodi già sperimentati per interventi simili e che consentiranno di restituire alla collettività il sacro luogo in breve tempo. Si tratterà, fondamentalmente, di: inserire e ancorare all’interno degli ambienti catene in acciaio in senso longitudinale e trasversale a quote diverse, coadiuvate da un sistema di tiranti collaboranti con i piloni; ricostruire la muratura lesionata; irrigidire la base del tamburo della cupola; fasciare l’esterno a mo’ di cordolo; cerchiare una finestra del tamburo della cupola; sostituire completamente la struttura portante del tetto sui transetti e abside; rifare il manto di copertura; procedere al riconfinamento in asse dei monaci con revisione delle staffe; sostituire i canali di gronda e i discendenti; realizzare nuovi architravi sui vani finestra/porta; sarcire le lesioni murarie; ripristino pittura con malta a base di calce.
Il costo complessivo dell’appalto è di € 250.000,00, (finanziato con fondi della Protezione Civile Nazionale poi trasferiti all’omonimo organismo regionale) mentre l’intervento è stato affidato all’impresa aggiudicatrice della gara per un importo di € 180.708,85 al netto del ribasso e degli oneri di progettazione e sicurezza.
«Un esempio di buone pratiche e di fattiva sinergia istituzionale tra Enti diversi per competenze e mission – afferma il sindaco Nicolò De Bartolo: grazie all’impulso dell’amministrazione comunale e degli uffici, siamo riusciti a portare a compimento un percorso lungo e non privo di difficoltà derivanti anche dalla disomogeneità dei soggetti coinvolti. Entro breve restituiremo alla collettività un monumento di straordinaria valenza culturale, storicamente perno centrale e catalizzatore di flussi turistici. Ma, pensiamo anche alla comunità religiosa e dei fedeli tutti, che finalmente potranno tornare all’esercizio del culto in quel tempio purtroppo abbandonato, non senza sofferenza, per evidenti ragioni di sicurezza all’indomani del sisma del 2012. Un sincero ringraziamento, dunque, per l’operosa cooperazione a tutti gli attori che hanno interagito fra loro, in particolare la Protezione Civile Regionale e i suoi funzionari; non ultimo al vicesindaco Pasquale Maradei, che ha seguito e sbloccato i problemi che hanno rallentato l’avvio dei lavori».
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