Questo post é stato letto 36100 volte!
di Mario Guido
Anche quest’anno mons. Salvatore Nunnari, vescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, ha voluto rinnovare la tradizione di presiedere la celebrazione della Santa Messa della Domenica delle Palme, procedendo anche alla benedizione dei ramoscelli d’ulivo e dando, così, inizio alle celebrazioni della Settimana Santa a Bisignano.
Il sacro rito ha avuto luogo nella cattedrale di Bisignano, gremita di fedeli come nelle grandi occasioni.
S. E. Nunnari, nella sua omelia, ha illustrato il significato della Pasqua ed il messaggio evangelico che ne scaturisce i cui insegnamenti, anche e soprattutto nell’epoca in cui viviamo, sono di una palpitante attualità così, come ribadito nei concetti espressi dal nuovo Papa del quale, mons. Salvatore Nunnari non ha mancato di sottolineare alcuni aspetti della sua già tanto amata e straordinaria personalità.
I riti pasquali sono molto sentiti nella comunità locale che vanta un’antichissima tradizione ricca di usanze e abitudini che hanno visto sempre una grande partecipazione popolare.
Appunto per questo il parroco della città, don Maurizio Spadafora, accogliendo la richiesta dei fedeli, ha voluto rinnovare l’antichissimo rito di portare in processione, la sera della domenica delle palme, il Crocefisso e la Vergine Addolorata i cui simulacri sono stati accompagnati per le vie principali della città da una folla di fedeli tra canti, inni e preghiere.
Per venerdì santo è prevista la processione dei Misteri, un avvenimento particolarmente sentito dai bisignanesi, soprattutto da quelli che vivono lontano e che ritornano in città per assistere alla tradizionale processione dei “ santarialli “ , una serie di statue e di composizioni che vogliono ricordare, appunto, i vari momenti della passione e morte di Gesù.
Nel corso della processione dei Misteri che si snoda per tutte le vie e strade di Bisignano, gruppi di cantori improvvisati, si esibiscono nell’esecuzione di inni a canti provenienti dalla tradizione popolare che si conservano e si tramandano di generazione in generazione.
La processione dura diverse ore e fino a notte inoltrata e viene annunciata continuamente dal suono triste di una tromba.
I sacri misteri vengono portati a spalla da giovani e giovanissimi che suonano le “toccare”, tradizionali strumenti di legno che servono per fare rumore che, forse, vuole essere il lamento del mondo per la morte del figlio del suo creatore.
Questo post é stato letto 36100 volte!