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Il giudice monocratico penale del Tribunale di Castrovillari, dott.ssa Rossella Gallo, ha accolto pienamente la tesi difensiva sostenuta nell’arringa dell’avvocato Giuseppe Vena per il suo assistito , il ventinovenne V. D. di Mirto,
assolvendolo dal reato a lui ascritto.
Il giovane era chiamato a rispondere del reato di tentato furto in concorso con altri due soggetti perché, in Rossano, muniti di un grosso bidone ed un tubo in gomma, compivano, secondo l’ufficio di Procura, atti diretti in modo
non equivoco di impossessarsi di gasolio prelevandolo dai camion in uso a nota ditta di Rossano, non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla loro volontà quali il pronto intervento della vigilanza.
All’udienza dibattimentale l’uomo era assistito e difeso dall’avvocato Giuseppe Vena che chiedeva di processare l’uomo nelle forme del rito abbreviato allo stato degli atti.
Il Giudice ammetteva il rito abbreviato richiesto ed invitava le parti alla discussione.
Il Pubblico Ministero chiedeva affermarsi la penale responsabilità del giovane a mesi quattro di reclusione mentre l’avvocato Giuseppe Vena spiegava tutte le ragioni difensive atte a sostenere la carenza e dubbiosità della prova nonché lumeggiava il dato che a proporre la querela era stato non il soggetto, parte offesa, abilitato a farlo in quanto titolare della ditta bensì il vigilante occorso cosicchè chiedeva di ritenere improcedibile l’azione penale per difetto
di querela.
Il Giudice udite le conclusioni, si ritirava in camera di consiglio ed all’esito assolveva l’uomo ritenendo improcedibile l’azione penale per difetto di querela per come richiesto dal legale di fiducia.
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