Miracolata di Sant’Umile racconta la sua storia

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di Mario Guido

La solenne concelebrazione, presieduta da S. E. l’arcivescovo mons. Francesco Antonio Nolè, a chiusura della festa liturgica in onore di Sant’Umile che si è tenuta l’altra sera nel Santuario, sulla Collina Riforma di Bisignano, alla presenza di tutto il Clero della Forania Cratense; della Famiglia Francescana dei Frati Minori con il Ministro Provinciale, padre Fabio Occhiuto; dell’assessore provinciale Loredana Pastore e del sindaco f.f. di Bisignano, Damiano Grispo, è stata caratterizzata da un evento straordinario che non ha mancato di suscitare tanta commozione in tutti i presenti.

La signora Maria Chiarina Facente, originaria di Santa Severina, nel crotonese, che si ritiene una miracolata di Sant’Umile, ha voluto rendere testimonianza della sua straordinaria vicenda.

All’età di dieci anni venne colpita da una terribile malattia che le provocava violenti emorragie in tutto il corpo per cui venne ricoverata nell’ospedale di Crotone dove le vennero praticate delle trasfusioni senza ottenere benefici.
Dopo alcuni giorni i medici invitarono i familiari a riportare e casa la bambina ormai morente.

Giunta a casa, familiari ed amici si strinsero intorno ai genitori per condividere il dolore per la grave perdita.

Fra la gente che si recava a fare le condoglianze ci fu anche il frate Lucantonio del Convento dei Frani Minori di Mesoraca che volle vedere la bambina da solo.

Dopo che il frate si fu allontanato, la bambina, ritenuta ormai morta, si svegliò, improvvisamente, dal suo sonno di morte e chiese dell’acqua alla mamma che, sbalordita, non si rendeva conto dell’accaduto, quando fra le pieghe delle lenzuola del letto dove giaceva la figlia, rinvenne un’immaginetta raffigurante frate Umile da Bisignano forse lasciata da quel monaco di Mesoraca.

Nei giorni che seguirono i genitori di Maria Chiarina cercarono frate Lucantonio che rimase, ovviamente, meravigliato nel sentire che la bambina che aveva visitato e raccomandato con le sue preghiere a frate Umile, era guarita e stava bene.

Nel concludere il suo straordinario racconto la signora Maria Chiarina ha mostrato l’immaginetta miracolosa che conserva gelosamente da 58 anni e ha invitato tutti alla preghiera per Sant’Umile.

All’epoca, siamo nell’agosto del 1957, si gridò al miracolo e anche due medici furono interessati al fatto, ma lo stesso non entrò mai nel novero dei miracoli accertati dalla speciale Commissione per le cause dei Santi.

Si è giunti alla conoscenza di questo ennesimo prodigio per merito del consigliere comunale, Francesco Lo Giudice che, in occasione di una manifestazione culturale, ha avuto il piacere di conoscere la signora “ miracolata “ che, molto volentieri, su suo invito, ha accettato di riferire, pubblicamente, nel Santuario di Sant’Umile sulla sua straordinaria esperienza.

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