Miceli (M5S): “A Rende occorre favorire l’agricoltura locale”

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Il Progetto “Orti Urbani  per Rende” intende favorire l’aggregazione sociale intorno al mondo rurale e fornire forme di aiuto e sostegno verso cittadini, produttori, commercianti e artigiani locali. Nello specifico, si propone di rendere il territorio un laboratorio di ripresa economica locale ed allo stesso tempo di recuperare il senso della comunità e della solidarietà sociale. Con questo progetto vogliamo restituire spazio alla biodiversità, alle specie autoctone, alle produzioni locali e, ricorrendo sempre meno ai beni di consumo provenienti da luoghi lontani, costruire un sistema di produzione e distribuzione a filiera corta (Km 0), stagionale e biologica. Nel progetto proposto all’amministrazione trova spazio la proposta di delibera per l’individuazione di aree  verdi idonee per l’attività di orticoltura urbana  e la messa  a punto del progetto “Orti Urbani per Rende” e la mozione, già presentata a ottobre 2014 dal gruppo consiliare del M5S di Rende, per il divieto di coltivazione di organismi geneticamente  modificati in tutto il comprensorio  comunale.
Per il progetto pilota si è scelta l’area di viale dei Giardini, caratterizzata da terreni comunali pianeggianti e lontani da fonti di inquinamento, pur essendo situati in un luogo centrale e facilmente accessibile anche con i mezzi pubblici. La presenza del torrente Surdo garantirebbe l’indipendenza idrica dell’orto, mentre dal punto di vista funzionale, l’estensione dell’area e la prossimità con un campo di calcetto, con un centro sociale e con un altro stabile comunale purtroppo abbandonato e da recuperare, consentirebbero  di  soddisfare  a  pieno  gli  scopi aggreganti, formativi e ludici dell’Orto Urbano, dando la possibilità di svolgere molte attività di rilievo per la comunità, rivitalizzando un quartiere da troppo tempo abbandonato a se stesso e utilizzato solo come quartiere “dormitorio” pur avendo una popolazione consistente (quasi 1000 abitanti).
Gli Orti Urbani potrebbero ospitare, inoltre, il nostro ricco e antichissimo patrimonio di biodiversità colturale, con dei giardini di conservazione che custodiscano le nostre rarità colturali e che abbiano una funzione turistica e didattica, oltre che di conservazione. E proprio sabato 31 gennaio 2015, nella Sala Nova del Palazzo della Provincia di Cosenza alle ore 17.00 si terrà un incontro sul tema: “I frutti dimenticati: l’incredibile tesoro dell’antica biodiversità colturale calabrese” insieme ai nostri portavoce del M5S Paolo Parentela e Laura Ferrara e ad insigni studiosi della materia. Nel corso di questo evento capiremo che la Calabria è un autentico “Paese delle Meraviglie” dove non solo esistono centinaia di viti di origine antichissima, ma anche olivi che producono olive candide quasi come la neve, melograni neri che si trovano solo in Calabria ed in Armenia, mele che profumano di rose, rarissimi cavoli giganti alti più di tre metri e  la mitica vite trifera che fruttifica tre volte l’anno di cui parla Plinio il  Vecchio nella sua Naturalis Historia.

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Author: mario.labate

mario labate - collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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