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Siamo alla fine di un impero, sta crollando un mondo. La previsione dei Maya, in tal senso, resta vera: un mondo è finito e quello nel quale viviamo è già un altro! Nelle periferie, questi contraccolpi si avvertono prima. E sono le periferie, laddove la sofferenza è più acuta, a crollare sempre prima delle capitali.
Se la società è “liquida”, come scriveva Bauman, noi siamo certamente quelli che vogliono imparare a nuotare. E questo libro, i valori ed i significati che lo sottendono ed ispirano, è fondato invece sulla roccia. “AMORE CHE SCALI LE MONTAGNE” è, quindi, un grande insegnamento. Siamo figli della nostra storia che non è cambiata dall’incontro con Dio. Sono semmai le ideologie che ci portano distanti e ci fanno deviare. La Calabria resta una regione difficile e strana. Madre Elena AIELLO, alla quale il libro è dedicato, è la prima donna calabrese che assurge alla gloria degli altari ma nessuno la conosce, in pochi sanno del suo carisma. Questo scritto racconta di una società che può e deve continuare ad essere fondata sulla roccia. La fede serve a far aprire gli occhi sulla realtà.
Sono questi alcuni dei passaggi e dei principali momenti di riflessione ad alta voce di Beniamino DONNICI, autore del libro “Amore che scali le montagne”, emersi nel vis à vis conclusivo con Lenin MONTESANTO ospitato, alla presenza di un numeroso pubblico, nella magica cornice della scalinata nel bel complesso restaurato del Castello, pietra miliare del vivace centro storico di Mandatoriccio.
Spesso – ha proseguito DONNICI rispondendo alle domande ed alle tante suggestioni emerse – non conosciamo la nostra storia. Questo libro – ha proseguito – è un grande insegnamento anzi tutto perché aiuta a conoscere l’amore di Cristo. La fede ti fa aprire gli occhi sulla realtà. Nell’epilogo – ha continuato – c’è una tremenda visione Mariana, avuta da suor Madre Elena. Una rivelazione che è stata resa pubblica in un recente concerto al Rendano che ho avuto l’onore di organizzare insieme ad altri amici. La cosa particolare – ha sottolineato – è l’attualità del messaggio della Madonna. Dalla crisi alla politica corrotta ai terremoti: un film sotto i nostri occhi. Ma la vita è continuo ricamo d’amore. Ed il dono più grande fattomi da Dio – ha concluso l’Autore – è stata la conversione di mio padre, con un messaggio chiaro: non c’è nessuna nostra posizione che non possa essere salvata dalla misericordia.
Il partecipato ed emozionante evento culturale con la complessa ed affascinante personalità di Beniamino DONNICI è stato promosso dall’Amministrazione Comunale in partnership con RUBBETTINO Editore, l’Azione Cattolica e la Pro Loco. Diversi gli interventi ed i contributi: dal Primo Cittadino Angelo DONNICI a suor Silvia LIGUORI vicedirettore generale della Congregazione Suore Minime Passione NSGC, da Giovanni FORTINO vicedirettore della Caritas Diocesana a Carmelina SCIARROTTA consigliere nazionale del Centro Italiano Femminile, dall’ingegner Carlo FELICE a don Natale CARUSO. – A moderare riflessioni e condivisioni è stata la brava Rosanna BLACONÀ, presidente dell’Azione Cattolica.
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