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Dall’autopsia, eseguita sul cadavere del piccolo Carmine De Santis, è emerso un quadro davvero raccapricciante. Carmine prima di morire si è difeso.
Il piccolo ucciso dalla madre Daniela Falcone, sgozzato con un paio di forbici da cucina lunedì scorso sul sedile della Suzuki gialla, ha lottato per vivere.
Sotto le unghie del piccolo infatti sarebbero stati trovati brandelli della pelle della madre.
Le armi
Inoltre le armi utilizzate sarebbero state due: con un coltello da cucina la donna ha sferrato il colpo mortale al torace del bimbo e poi, con un paio di forbici, lo ha colpito alla gola.
Il colpo decisivo, secondo il Medico Legale, però, è stato quello inferto con il coltello al torace, che ha perforato il polmone del ragazzino.
Daniela Falcone, dopo aver colpito mortalmente il figlio, ha tentato di togliersi la vita, ma non ci è riuscita. Adesso è ricoverata, fuori pericolo di vita, all’ospedale di Cosenza.
Cosa avrebbe spinto Daniela a compiere il delitto?
Secondo le prime indiscrezioni pare che il marito di Daniela Falcone, avesse una relazione extraconiugale e qualche giorno prima dell’atroce delitto, ha confessato tutto alla moglie annunciando anche l’arrivo di un bambino frutto della stessa relazione extraconiugale.
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