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Il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno e l’Assessore alla Cultura Franco Maiolino desiderano felicitarsi, a nome di tutta la Città, con l’artista Antonio De Pietro, originario di Diamante, le cui opere sono state inserite nella collezione d’arte contemporanea della Farnesina, Ministero degli Esteri.
La notizia dell’inserimento di sette opere dell’artista diamantese nella prestigiosa collezione, a seguito della valutazione del comitato scientifico “Collezione Farnesina Arte”, è stata ufficializzata lo scorso 17 giugno. << Un importantissimo riconoscimento per l’opera artistica del nostro concittadino – dice il Sindaco di Diamante e Deputato Ernesto Magorno – , un ulteriore ed importante passaggio di un percorso già premiato da numerosi riconoscimenti e da un grande consenso di critica >>.
Al Sindaco si unisce l’Assessore Maiolino che si dice << Felice del nuovo prestigioso riconoscimento per Antonio De Pietro, che inviteremo presto per una sua mostra a Diamante, che sancirà idealmente il suo ruolo di ambasciatore artistico della nostra Città >>.
<< La Collezione Farnesina Arte – si legge nelle note del Ministero – nasce nel 2000 per arricchire gli spazi architettonici già di per sé significativi del Palazzo della Farnesina e per sottolineare un preciso indirizzo del Ministero degli Affari Esteri, che ha fatto della ricerca artistica contemporanea un ambito d’intervento strategico della propria politica culturale. Intorno a un primo importante nucleo di acquisizioni di opere di artisti internazionalmente riconosciuti realizzate nel corso degli anni Sessanta (ad esempio Cascella, Consagra, Montanarini, Novelli, Scialoja, Scordia, Selva) si costituisce nel corso degli anni, grazie all’operato di diversi comitati scientifici, una selezione di altissimo profilo: da Umberto Boccioni a Giorgio de Chirico, da Alberto Burri a Lucio Fontana, da Piero Manzoni a Michelangelo Pistoletto >>.
<< Antonio De Pietro – si legge nella sua biografia – nato a Diamante, si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, ha il demone dell’arte. Un’arte che sin da piccolo sapeva di voler seguire, tanto da buttarsi dal balcone di casa di fronte ai divieti della madre alle sue richieste di frequentare l’istituto artistico di Cetraro. Artista gestuale, determinante nel suo percorso è nel 1986 l’incontro con Emilio Vedova, nel cui studio rimane per sei mesi. Dagli anni Novanta la sua ricerca “cambia velocità”. Alla rapidità del gesto e del segno sostituisce una lavorazione lenta, accurata, sedimentaria – le velature – che gli consente di creare una pittura materica, stratificata eppure liscia come vetro. Alla fine del decennio si chiariscono i temi/soggetti che tuttora sono protagonisti della sua poetica: Acquasanta, Caldo mediterraneo, Memore, Chiave, Lettere d’amore, Solo all’alba, Assoluto silenzio. Alla materia pittorica si aggiunge la “materia costruttiva”: ferro, legno, chiodi, colla, sabbia. Dal 2007 comincia la ricerca sulle Porte della memoria che continua tuttora >>. Dal gennaio al marzo di quest’anno una sua personale dal titolo “Memoria” è stata ospitata nei Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali.
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