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Sulla gestione dei rifiuti bisogna letteralmente girare pagina. Basta con le gestioni emergenziali che hanno portato la Regione ad assumere scelte anche in violazione delle leggi vigenti e delle norme Ue. L’Europa non può essere assunta a riferimento soltanto per le politiche monetarie – peraltro fallimentari – e snobbata per le prescrizioni in materia ambientale.
Nel 2003 la Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia, ma l’atteggiamento verso lo smaltimento dei rifiuti non ha subito modificazioni di rilievo. In Calabria, poi, siamo ad un passo dal baratro, ma la Regione non riesce ad andare oltre una visione incentrata sul primato delle discariche (anche private) e degli inceneritori.
Per tutto questo saremo a Cosenza il 10 maggio, per chiedere un’inversione di rotta, per contribuire a creare dal basso un’altra Calabria, libera dai rifiuti e dalle mafie, pulita e solidale.
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