La strana storia dell’uomo che non può laurearsi, in Calabria succede anche questo!

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Riceviamo e pubblichiamo la storia di uno studente vittima di un caso di mobbing universitario:

Cari lettori,

   Voglio esporvi l’incredibile storia di un cittadino italiano che non può laurearsi in seguito ad alcuni orribili e occulti problemi burocratici all’interno del Dipartimento nel quale sta studiando adesso. La parte più incredibile di questa storia vergognosa e raccapricciante, è che quell’uomo sono Io in persona. Il mio nome è Bruno Martino e sto terminando la laurea magistrale in Lingue e Letterature Moderne nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università Della Calabria, in Italia. All’inizio del 2012, quando ancora non avevo terminato tutti gli esami, contattai diversi docenti del nostro Dipartimento per poter svolgere la tesi e completare il mio percorso di studio. Dopo molti mesi, non fui capace di trovare nessun professore libero per scrivere la tesi. Manifestarono tutti un’attitudine negativa e superficiale contro di me. Mi dissero che erano già pieni di tesisti, e non potevano permettersi di accogliere nuovi studenti.

   Nella fine del 2012, terminai tutti gli esami e non fui capace di trovare nessuno per svolgere il mio lavoro di tesi. Contattai il Direttore del Dipartimento per esporre la mia oscura situazione. Egli mi disse che dovevo preparare un particolare documento chiamato Tesi Di Ufficio, che sarebbe stato in seguito approvato dal consiglio del Dipartimento, con lo scopo di assegnarmi un docente per la tesi. Mi dissero che in questa richiesta, avrei dovuto elencare tutte le materie nelle quali ottenni i voti migliori, e che la tesi stessa mi sarebbe stata assegnata in una di queste discipline da me elencate. Dopo molte pressioni, e contrasti da parte del Dipartimento nei miei confronti, mi assegnarono la tesi in una materia nella quale invece ottenni voti molto bassi, e nella quale ero consapevole di avere una preparazione mediocre. Mi dissero che era l’unica possibilità, e indirettamente mi costrinsero ad accettare, altrimenti non avrei potuto scrivere la tesi con nessun altro. Alcuni amministrativi del Dipartimento manifestarono nei miei confronti un’attitudine aggressiva e superficiale. In una maniera occulta, manipolarono la mia volontà per accettare la loro scellerata decisione.

   Nei mesi successivi, tentati di scrivere la tesi in questa materia nella quale ero poco preparato, e ben presto mi resi conto di non possedere le basi necessarie e le conoscenze fondamentali per portare a termine un lavoro credibile. Mi sentivo molto offeso e frustrato, e il Docente continuò a prendermi di mira come uno studente mediocre e incompetente. Perciò decisi di abbandonare questa disciplina, e tentare di optare per un’altra nella quale mi sentivo più preparato. Di nuovo emersero gli stessi problemi occulti: i docenti non potevano accettare altri studenti, le porte erano di nuovo sbarrate. Il risultato di questa condotta vergognosa è che sto perdendo inutilmente un anno all’Università spendendo altri soldi in tasse universitarie.

   Nell’Aprile 2013 contattai nuovamente alcuni amministrativi del Dipartimento. Essi continuarono a sottovalutarmi e a espormi le stesse scuse senza senso. Finalmente, ebbi la possibilità di parlare con il Direttore. Gli esposi la realtà di questa situazione incredibile. Egli continuò a mostrare il suo discutibile punto di vista affermando “Lei deve cambiare il contenuto della tesi nella stessa materia” e addirittura “la colpa è vostra”, “non ci sono altre scelte”, “lei non può fare cambiamenti”. Dopo una dettagliata esposizione delle mie argomentazioni, il Direttore mi disse “lei deve contattare di persona di nuovo i professori legati alle materie nelle quali è più preparato, ma non posso garantire un esito positivo delle trattative tra lei e loro”. Egli inoltre aggiunse “se ci sono altri problemi, forse in qualche modo la possiamo aiutare”. La conclusione di questo discorso mi sembra un’ordinaria e occulta continuazione di tutti gli imbrogli esposti precedentemente. Inoltre secondo il Direttore non posso fare “una nuova richiesta di Tesi di Ufficio, perché tutti i Docenti del Dipartimento sono pieni”.

   Se non esiste una soluzione al mio caso, tenterò di contattare un buon avvocato per denunciare il Dipartimento, e per avere almeno, un rimborso totale delle tasse universitarie per l’anno perso a causa loro. Questa situazione ha anche causato a me un danno alla mia salute. Infatti, sto avendo un problema di somatizzazione di ansia, dove alcuni sintomi quali eccessivo senso di stanchezza e mal di testa si manifestano come espressioni fisiche di un disagio caratteriale causato da agenti stressogeni o vere e proprie forme di “Mobbing occulto”. Sto andando da un Dottore privato, poiché queste cure non sono coperte dal Sistema Sanitario Italiano, e mi costeranno circa 1000 euro. Esiste un forte legame tra la mia somatizzazione di ansia e i recenti accadimenti occulti nel Dipartimento.

   Io intendo esporre la mia situazione poiché non ci sono dubbi che sono vittima di un caso di mobbing da parte del Dipartimento. Tutto ciò è un evidente abuso emozionale, dove sono stato intimidato, screditato e umiliato dai superiori. Questi sintomi di mal di testa e stanchezza sono un palese prodotto delle strategie di mobbing attuate dal Dipartimento stesso. Il lato più sconcertante è che c’è una marea di studenti nella stessa situazione, che non possono laurearsi per le stesse cause e disperatamente stanno cercando una soluzione. Dietro questa esperienza occulta, c’è una truffa ben orchestrata. La vera ragione è che, in seguito ai tagli all’Istruzione, alcuni Dipartimenti in Italia già disorganizzati prima della riforma, stanno facendo il gioco sporco per recuperare denaro: ritardare la laurea degli studenti italiani con metodi discutibili, per guadagnare più soldi dalle tasse universitarie per i semestri persi, e incrementare artificialmente il numero d’iscritti. Sembra una situazione paradossale, ma è molto comune in Italia, specialmente in certi Dipartimenti pessimamente organizzati del Sud.

   Secondo le statistiche dell’OECD (organismo che analizza tutte le nazioni del primo mondo), gli studenti italiani si laureano più tardi di quelli inglesi, non perché sono pigri e incompetenti, ma perché c’è una pessima organizzazione, orchestrata di proposito per creare ritardi e guadagnare più soldi dalle tasse universitarie. Inoltre negli ultimi anni le tasse universitarie hanno avuto un’iperinflazione raccapricciante, passando da una media di 300 euro nei primi anni 90′, a una media di circa 1000 euro nel 2012. In alcune università statali del nord addirittura le tasse sono arrivate a circa 2000 euro. Secondo le statistiche dell’OECD, l’Italia è la quarta nazione in Europa con le tasse universitarie più alte, ma possiede uno dei peggiori sistemi di Istruzione. Alcune nazioni come Olanda, Inghilterra e Irlanda, hanno tasse universitarie più care, ma nello stesso tempo hanno uno dei più eccellenti sistemi d’istruzione al mondo. Negli ultimi anni nonostante un aumento incredibile delle tasse universitarie, il sistema Universitario italiano non ha avuto un miglioramento nella qualità effettiva. Nei primi anni 90′, Il sistema d’istruzione italiano, nonostante le tasse basse, offriva risultati più credibili nelle statistiche internazionali, e creava studenti brillanti. Adesso, nonostante le tasse di oltre 1000 euro, rappresenta uno dei settori meno funzionanti e più disorganizzati della Società Italiana.

   Alcune nazioni come la Spagna, possiedono la stessa spesa del PIL in Istruzione dell’Italia (4,3%), ma possiedono università superiori alle nostre. Altre nazioni che hanno una spesa in istruzione leggermente più alta della nostra, come la Germania (4,5%), non hanno tasse universitarie (ad eccezione di alcuni lander), ed hanno tra le migliori università al mondo. La spesa del PIL Italiano in Istruzione è più bassa della media Europea (5,5%), ma non è così bassa da giustificare un livello cosi scarso di qualità. L’aspetto più comune dell’Istruzione Universitaria in Italia è la presenza di una “mediocrità uniformante”. Non ci sono istituzioni italiane nella classifica delle migliori 100 università al mondo. Il problema principale non è tanto lo spendere di più, ma lo spendere in maniera più ragionevole e produttiva, con lo scopo di offrire un servizio più credibile in cambio di tasse più basse.

   Secondo il giornale The Economist, 5 atenei italiani sono in sostanza in condizione di bancarotta. L’Istruzione Universitaria Italiana, in un certo senso è l’equivalente del lento, burocratico, sprecone e pessimamente amministrato Servizio Sanitario Britannico (uno dei sistemi sanitari più costosi e meno produttivi tra le nazioni industrializzate).  Gli studenti italiani possiedono inoltre il più alto livello di abbandono universitario (55%) e si laureano molto tardi (28 anni). Se siete cittadini britannici e avete una certa familiarità con alcuni medici e chirurghi impazziti e superficiali negli ospedali locali della vostra nazione, ciò non è molto diverso da quello che vedrete in alcuni Dipartimenti malfunzionanti in Italia. Un altro aspetto occulto del nostro Sistema Universitario è il “Cronismo”. Infatti, negli ultimi venti anni, in Italia abbiamo vissuto il più evidente aumento di “Lauree Inutili”, e di discipline assurde e prive di senso come Educazione del cane e del gatto o Studi sull’asino Marsicano. Secondo l’Economist in Italia ci sono trentasette corsi con un solo studente, e 327 facoltà con meno di quindici studenti.

   Un altro aspetto orribile dell’Istruzione Italiana è che è fondata sull’assurda idea di garantire una Laurea, a ogni idiota e tamarro presso in mezzo alla strada. Infatti, non esiste un processo di selezione credibile, e molti italiani con serie lacune sia letterarie che matematiche (e forse con problemi di personalità), possono facilmente iscriversi all’Università. Questa idea ha creato una caduta della qualità dell’Istruzione e un’evidente creazione di laureati incapaci. Molti laureati italiani hanno difficoltà a parlare e ascrivere in un italiano corretto, e si laureano molto tardi con voti minimi. In parole povere, il Sistema Di Istruzione Italiano sta diventando una fabbrica di “tamarri arricchiti”. Secondo gli studi dell’OECD, gli studenti italiani hanno tra i più bassi livelli di cultura tra le nazioni dell’Unione Europea. Per quanto riguarda l’Istruzione, alcune nazioni dei PIIGS sono superiori all’Italia come l’Irlanda e la Spagna. In alcuni campi Portogallo e Grecia ci stanno palesemente sorpassando.

   L’ultimo lato occulto dell’Istruzione Universitaria Italiana è che rappresenta un sistema che non ha un contatto concreto con il mercato del lavoro, e non insegna capacità reali richieste nel mondo lavorativo. E’ un sistema che funziona come parcheggio per “futuri cittadini disoccupati”. Al contrario di molte nazioni del Nord Europa, il nostro sistema educativo non offre programmi di tirocini e pratica, o corsi sandwich dove per alcune ore si studia, e in altre si svolgono simulazioni di situazioni lavorative. Non insegna capacità concrete come per esempio avviare un’impresa o commercializzare e brevettare il proprio prodotto. Il lato più occulto è l’idea di “parcheggio per potenziali e futuri disoccupati”. Poiché la disoccupazione giovanile in Italia è una delle più alte in Europa, rendere l’istruzione Universitaria troppo accessibile e facile, è un metodo oscuro per attrarre il maggior numero di diplomati (potenzialmente futuri disoccupati), per ridurre artificialmente il reale tasso di disoccupazione. Poiché il 70% dei diplomati s’iscrive all’Università, molti di loro figureranno nelle statistiche nazionali come ancora “in Istruzione”. Dall’altro lato il numero di giovani disoccupati apparirà molto più basso (la disoccupazione giovanile è del 34%). Se per ipotesi l’Università Italiana fosse più selettiva come venti anni fa, il numero reale di giovani disoccupati aumenterebbe al 70%, o forse 80%.

   Per terminare il mio caso di mobbing universitario è un evidente esempio del disfunzionale, improduttivo e pessimamente organizzato Sistema Universitario Italiano. L’Unione Europa, la NATO e l’OECD devono assolutamente esaminare la terribile situazione nella nostra repubblica, e imporre delle forti pressioni alle nostre istituzioni per portare cambiamenti evidenti. Se la situazione non cambia, scoppierà la più grande bolla speculativa della Storia Italiana: la Bolla Speculativa dell’Università. Questo non è solo un problema di superficialità dello staff e d’imbarazzanti livelli di disorganizzazione, esiste il serio rischio di una totale bancarotta dell’intero Sistema Educativo Italiano. L’Italia sta vivendo un “Deliberato Imbecillimento della Gioventù”, e oramai una Laurea non è altro che un inutile pezzo di carta.

Cordialmente, 

Bruno Martino

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Author: Cristina

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