La Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò” su aggressione Castrolibero

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Rete Difesa del Territorio - F. Nisticò

Condanniamo con forza la vile aggressione fisica e verbale, con tanto di minaccia di morte, avvenuta giorno 6 luglio – nei locali comunali della Sala delle Associazioni – in occasione di un incontro pubblico organizzato dalla locale sezione di Cittadinanza Attiva sulla questione dei rifiuti a Castrolibero, nei confronti di un aderente alla Rete per la Difesa del Territorio ‘Franco Nisticò’, da parte di persone non identificate vicine al Sindaco, fra l’altro, presidente del Consiglio Provinciale casentino e vicesegretario del partito MPA. In nessun caso si può giustificare l’uso della forza, anche quando la critica rimane nell’alveo delle parole, seppur forti e/o colorite.

Più volte abbiamo incontrato il Sindaco, promotore del progetto, sottoponendo alternative valide alla gestione dei rifiuti, ma egli si è più volte rivolto ha risposto pubblicamente, in maniera non consona alla posizione politica che riveste, additandoci sulla stampa come “talebani dell’ambientalismo”, oppure non degni di parlare nel merito perché non residenti nel comune.

Il Sindaco sbaglia, mente e sa di mentire. E’ un progetto che si sta realizzando con fondi pubblici nazionali, regionali e provinciali; l’area in questione è di proprietà pubblica ed è ubicata ai confini con Rende e Cosenza, il fiume sottostante è un affluente del Crati ed, in ogni caso, sono interessati i comuni dell’area di Cosenza; l’autorità che decide in maniera di rifiuti sul territorio calabrese è il Commissario all’emergenza. Perché non potremmo parlare?

Perchè produrre biogas da una nuova megadiscarica di rifiuti indifferenziati – in una zona naturale di inestimabile valore – per la quale servirebbero i rifiuti di tutta la provincia, quando i cittadini di Castrolibero saranno ‘invitati’ a fare la differenziata all’interno di campane che mai funzioneranno e che al massimo potranno rimborsare, quando si passerà alla TIA, 40 euro?

Il Sindaco grida ai quattro venti: <<chi pagherà i 300.000 euro spesi in più in questi mesi per andare a scaricare a Pianopoli i nostri rifiuti?>>, perché non ha vietato  il conferimento dei rifiuti di Rende nei mesi scorsi a quest’ora Castrolibero sarebbe stata autosufficiente, anzi rimanevano ancora oltre dieci anni di sversamento di rifiuti nel peggiore delle ipotesi, anche senza la <<difficilissima>> raccolta differenziata.

Il progetto della megadiscarica e della cittadella dell’energia non sta in piedi, è un gigante con i piedi d’argilla che creerà grossi problemi ambientali, quando la raccolta differenziata spinta, risolverebbe tanti problemi,in breve tempo, come hanno fatto in molti comuni d’Italia e come stanno tentando coraggiosamente a Napoli dove la situazione è molto più grave.

Se questa pericolosa megaopera vedrà la luce – ed in parte la sta vedendo con un abbanco attuale da 80.000 m3 – e se non sarà chi di competenza, sarà il tempo a condannare questa scelta. Ma siamo sicuri che i cittadini di Castrolibero – non tutti con l’anello al naso – non accetteranno questa scellerata scelta di costruire una megadiscarica da 900.000 m3, grande quanto quella illegale (dichiarata dalla procura) di Chiaiano aperta dal Governo a Napoli.

Il progetto però va avanti ora e va fermato in tempo, dopo sarà troppo tardi.

Mo basta, delle nostre vite decidiamo noi!

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Author: Cristina

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