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Il Presidente della Sezione Edilizia ANCE Cosenza di Confindustria Natale Mazzuca esprime la forte preoccupazione della categoria in merito alla mancata attivazione da parte del Governo delle norma messa a punto per escludere dall’applicazione dell’IMU i fabbricati costruiti per la vendita. «Una misura necessaria – chiosa il Presidente dei costruttori cosentini – indispensabile per correggere una previsione paradossale. E’ come se ai fabbricanti di automobili venisse imposto di pagare la tassa di possesso (che ha sostituito quella di circolazione) per le vetture prodotte e non ancora vendute».
E’ dallo scorso mese di gennaio che tutto il sistema associativo dell’ANCE, appena avuto sentore di un possibile appesantimento dell’imposizione fiscale a carico delle imprese edili, si sta battendo con determinazione ed in maniera pubblica e trasparente per contrastare queste misure che tendono a penalizzare ulteriormente un settore già fortemente provato dalla recessione in atto.
«Abbiamo presentato all’esecutivo Monti – continua il Presidente Mazzuca- una serie di “Proposte per la crescita”, tra queste, l’esenzione dell’IMU sui beni invenduti delle imprese di costruzione che hanno per oggetto esclusivo o prevalente dell’attività la costruzione e l’alienazione di immobili, il ripristino dell’IVA sulle cessioni e sulle locazioni di abitazioni di nuova realizzazione e l’introduzione di mutui a tasso zero per facilitare l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica. Purtroppo non solo il legislatore ha confermato l’applicazione dell’IMU anche all’invenduto, ma ha limitato i poteri deliberativi dei comuni, che possono disporre solo della parte propria dei tributi e non anche di quelli statali»
L’acuirsi della crisi economica sta rendendo sempre più insostenibile la condizione di notevole disagio in cui versano le imprese di costruzione, che «già fortemente esposte nei confronti del sistema bancario – afferma Natale Mazzuca – si trovano a dover fare i conti con il mercato dell’edilizia abitativa praticamente fermo, con il calo drastico degli investimenti in lavori pubblici, con la notevole stretta creditizia da parte delle banche, con l’impossibilità dei comuni di utilizzare i soldi che hanno in cassa per la rigidità del patto di stabilità».
«Le conseguenze sono facilmente immaginabili – ha proseguito il Presidente dei costruttori cosentini- tante realtà produttive saranno costrette a chiudere, magari alla spicciolata, con immediata perdita del lavoro per i loro operai ed impiegati e tangibili e pesanti riflessi negativi su una economia locale che rischia la paralisi a tutti i livelli. Una situazione di fronte alla quale non si può più restare inermi che presuppone un impegno corale e convinto da parte delle istituzioni e delle forze economiche e sociali per tentare di uscirne tutti insieme».
Partendo da queste considerazioni, il Presidente di ANCE Cosenza Natale Mazzuca si rivolgere ai Sindaci dei Comuni della Provincia perché si faccia fronte comune a salvaguardia di uno dei principali presidi di produzione di ricchezza quale è da sempre il settore delle costruzioni, tanto in maniera diretta, quanto attraverso l’indotto.
«Sono consapevole – dice il Presidente Mazzuca – che la legge circoscrive di molto il raggio di azione dei Comuni che hanno il potere di intervenire, attraverso apposito regolamento, solo sulla parte del tributo di loro competenza e non su quella spettante all’erario. Ma oggi più che mai serve un segnale forte ed univoco. E’ per ciò che invito i Sindaci, che con la loro attività incidono in maniera sostanziale sui livelli di reddito ed occupazione nei propri territori, ad affiancare le imprese in questa importante e legittima richiesta nei confronti del Governo rinunciando, relativamente agli immobili di nuova costruzione invenduti, alla quota di spettanza comunale».
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