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«L’introduzione dell’IMU sugli immobili ha innescato l’ennesimo meccanismo di vessazione sulle imprese, in particolare dei servizi, che operano nel Mezzogiorno del Paese. Il 50% di questa tassa andrà allo Stato, attraverso la reversibilità dell’Agenzia delle Entrate, mentre il restante 50%, andrà all’Ente comunale. Il modello semplificato F24, deve essere utilizzato per pagare entrambe le quote. Ciò significa che se un’impresa vanta crediti da un Comune e, nello stesso tempo, ha dei debiti nei confronti dello stesso, l’IMU non potrà essere compensata, in quanto le somme dovute dall’imprenditore si pagano con lo stesso modello F24».
E’ quanto dichiara il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Cosenza, Demetrio Metallo che sottolinea come sia «paradossale, ad esempio, che una società commerciale non possa, ipso facto, compensare le imposte a causa di un sistema congegnato sempre a danno dei contribuenti, sol perché gli enti locali non hanno liquidità. Infatti, non essendo possibile diversificare il pagamento, sdoppiando il modello F24, la tassa dovrà pagarsi per intero e continuerà a persistere, gioco – forza, il credito nei confronti della PA, sine die».
Quanto al pacchetto di quattro decreti ministeriali varati dal Governo per intervenire sullo spinoso tema dei crediti vantati dalle imprese verso lo Stato, nonostante l’intento lodevole di sbloccare i pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche, centrali e locali, attraverso la certificazione dei crediti maturati dalle imprese, purtroppo, «il legislatore ha limitato l’accesso all’utilizzo della compensazione dei crediti certificati – continua il Presidente Metallo – ai soli debiti iscritti a ruolo. Ciò significa che se una società ha sempre ottemperato a pagare i tributi (contributi INPS, INAIL, ecc.) non può compensare i propri debiti con i crediti che vanta dalla stessa Pubblica Amministrazione!»
Il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Cosenza, Demetrio Metallo parla, quindi, di «situazione al limite del tracollo e che senza interventi mirati alla crescita economica, che possano dare ossigeno alle imprese attraverso sgravi fiscali sui contributi previdenziali, contratti di lavoro più flessibili, e, soprattutto, attraverso una riduzione drastica ed incisiva dello spreco di denaro pubblico, sia a livello di Stato centrale che di Enti periferici (Regioni, Provincie, Comuni), non si andrà da nessuna parte».
Il prossimo 12 luglio, in occasione del Consiglio Centrale della Piccola Industria che si terrà a Roma, gli Industriali cosentini porteranno sul tavolo le istanze e le preoccupazioni delle imprese di una delle province più grandi d’Italia, chiedendo interventi immediati al Governo, attraverso i vertici nazionali di Confindustria.
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