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La responsabile del progetto presidi, Francesca Baldereschi, ha inviato comunicazione ufficiale in cui si legge chiaramente la volontà di Slow Food di «sospendere il presidio» della Lenticchia di Mormanno «fino a quando non ci sarà da parte dei produttori la volontà di ripartire seguendo quanto scritto nel regolamento di gestione dei Presidi Slow Food». Già mesi addietro Slow Food era venuta a Mormanno per sanare i contrasti tra produttori. In una riunione, alla quale partecipò Salvatore Ciociola, responsabile nazionale dei presidi, si era chiesto ai referenti locali di «cercare una soluzione di mediazione ed evitare l’inasprirsi di una situazione già molto complicata e le inevitabili conseguenze, deleterie sia per i produttori stessi che per gli Enti che in passato hanno reso possibile la nascita del Presidio e non per ultimo per Slow Food». Così non è mai stato. Anzi. I produttori si sono divisi in due associazioni e tempo fa, la nomina del nuovo presidente dell’associazione produttori della Lenticchia di Mormanno era stata contestata da una parte dei produttori. Slow food stesso in una delle ultime comunicazioni ricevute dichiara – attraverso la Baldereschi – «che alcuni produttori del Presidio commercializzano lenticchia non corrispondente al disciplinare di produzione e che non riporta le caratteristiche per cui la stessa è nota». Per verificare questa comunicazione ricevuta il sodalizio nazionale avrebbe richiesto «collaborazione» tra i produttori impegnati nella produzione della Lenticchia «per porre chiarezza sulla produzione e ripartire con un chiaro protocollo d’intesa che regolamentasse la situazione» ma la faccenda ha fatto emergere – scrive Slow Food – che «questa collaborazione sembra non essere possibile e che le problematiche non si limitano esclusivamente agli aspetti produttivi del Presidio Slow Food della Lenticchia di Mormanno». Per tutto questo l’ufficio Presidi Slow Food Italia «considerata la situazione attuale ha deciso di sospendere il Presidio Slow Food della Lenticchia di Mormanno» inoltrando comunicazione ufficiale al presidente dell’associazione produttori della lenticchia di Mormanno, Rocco De Luca, al presidente dell’associazione di tutela e valorizzazione della lenticchia, Francesco Armentano, al presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, al presidente di Slow Food Calabria, Nicola Fiorita, e contestualmente a Pier Macrì, Responsabile regionale per la Calabria del Progetto Presìdi e Lenin Montesanto, Responsabile Slow Food del Presidio della Lenticchia di Mormanno e fiduciario della condotta Sibaritide – Pollino entro cui ricade il presidio ormai soppresso. Da oggi in poi, dunque, non sarà più possibile «utilizzare l’indicazione “Presidio Slow Food” sia sul materiale pubblicitario dei produttori che presentarsi come Presidio Slow Food a fiere o eventi»
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