La deputata Nesci sull’Ospedale di Acri

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«Nell’ospedale di Acri bisogna anzitutto potenziare le strutture preposte alla gestione dell’emergenza e risolvere il collo di bottiglia dell’Annunziata di Cosenza, che non riesce a gestire le urgenze provenienti dalla provincia. Siamo vittima di una truffa dei vari governi centrali, che nella sanità hanno imposto alla Calabria il piano di rientro e il commissariamento, nonostante che negli ultimi sedici anni la regione abbia speso un miliardo e settecento milioni in più, per la cura dei pazienti cronici, ipertesi, diabetici e altri ammalati». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci a margine dell’ispezione nell’ospedale di Acri (Cosenza). «Il Movimento 5 stelle – aggiunge la parlamentare, nella circostanza accompagnata da alcuni attivisti di Meet Up locali – è stata l’unica forza politica a smascherare formalmente il governo. Il debito della sanità calabrese era di 2 miliardi, coperto tramite un mutuo trentennale col Tesoro e con fondi Fas, così sottratti all’ammodernamento della regione. Ci hanno convinto che eravamo spreconi, ma la Calabria non ha mai avuto le risorse finanziarie adeguate ai bisogni, per causa del sistema sballato di ripartizione del fondo sanitario, basato sul numero degli abitanti e non sulla spesa effettiva». «Ciononostante – incalza la parlamentare 5 stelle – il governo ci ha bastonato con tagli micidiali e con la propria gestione, affidata a personaggi come Scura e Urbani, i quali agiscono ignorando la legge. L’esempio evidente è il recente caso dell’annullamento della procedura di verifica dei requisiti della Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro, atto che ha lasciato immutate le gravissime criticità riscontrate nel reparto dalla commissione regionale di controllo. Mi riferisco in primo luogo alla mancanza della terapia intensiva dedicata, della seconda sala operatoria, del numero minimo di infermieri e interventi e alla mancanza del programma di controllo della legionellosi». «Finora – continua l’esponente M5s – ho condotto ispezioni in quasi tutti gli ospedali della Calabria, segnalando le carenze e necessità a tutti i vertici della sanità, ministeri compresi. Nessuno è intervenuto, a conferma che le istituzioni latitano». «Data la complicità vile del governatore Oliverio, bisogna soltanto – conclude Nesci – mandare a casa i commissari del governo, tenuti per l’affarismo del potere e per alimentare il consenso verso Ncd, il partito del ministro della Salute, che punta sui voti in Calabria per restare nel palazzo».

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Author: antonino lugarà

antonino lugarà, autore e collaboratore presso la testata ntacalabria.it

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