La Camera di Commercio di Cosenza spegne 150 candeline e accende i motori dell’innovazione

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Si sono conclusi all’Unical i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’ente camerale cosentino.

La mattinata del 16 ottobre si è tenuto, presso l’aula magna, il convegno di portata internazionale ”L’istituzione camerale ed il mondo universitario al servizio del territorio: innovazione e ricerca scientifica”. L’appuntamento non poteva che cominciare con il resoconto dei 150 anni di attività, attraverso la proiezione di un video storico che ha raccontato, per immagini, l’evoluzione socio-economica del territorio provinciale. A dare il benvenuto il Magnifico Rettore dell’Università della Calabria Giovanni Latorre, seguito dall’Assessore regionale al Bilancio Giacomo Mancini, dall’assessore alle attività economiche e produttive della Provincia di Cosenza Mario Caligiuri, dal sindaco di Rende Vittorio Cavalcanti, dal Presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo e dall’Ambasciatore del Guatemala, nonché Presidente dell’Istituto Italo-Latino Americano, Alfredo Trinidad Velasquez. A sottolineare il carattere internazionale del convegno la presenza di ambasciatori provenienti prevalentemente dagli Stati dell’America Latina, come l’ambasciatore argentino Torcuato Di Tella l’ambasciatore dell’Uruguay Gustavo Alvarez, riprova delle fitte relazioni già esistenti tra la Camera e i territori di pertinenza, che sono stati suggellati dalla firma di un protocollo d’intesa volto ad avviare rapporti di collaborazione tra le parti nell’intento di favorire, promuovere e sviluppare i rapporti di cooperazione culturale e commerciale. A seguito dei saluti istituzionali, testimonianza della rete di rapporti che la CCIAA ha sempre saputo tessere in modo sapiente ed autonomo, si sono avvicendati i relatori che hanno approfondito alcuni aspetti legati al binomio università-impresa, curando i vari aspetti necessari alla costruzione di un ponte tra gli istituti di formazione e il mondo del lavoro. Roberto Cafagna, dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha argomentato sulla necessità di un impegno istituzionale mirato alla creazione di una task force che favorisca l’innovazione premiando il talento delle idee, concetto, questo, ribadito da Carlos Hernandez dell’Università di Santiago de Compostela,  che ha spiegato come i punti di forza di un’azienda siano la persecuzione della sostenibilità ambientale, l’impegno nella formazione e la capacità di convertire un’idea in un’impresa. Riccardo Pietrabissa del Politecnico di Milano, nonché Presidente Netval e membro del Consiglio Generale del Cnr, ha operato un’interessante dissertazione sul legame tra ricerca e innovazione, identificandoli come i due poli interdipendenti di un ciclo continuo in cui le risorse finanziarie vengono trasformate in conoscenza e viceversa; in tale operazione, fondamentale risulta il ruolo di una grande università che produce ricerca e alta formazione e di una struttura che opera come tavolo di programmazione strategica per l’economia locale, perché, spiega Pietrabissa, “un territorio innovativo è un territorio attrattivo di investimenti, di persone, di imprese, è un territorio che progetta il suo ruolo e il suo futuro”. Entra dunque nel merito Riccardo Barbieri, docente Unical e delegato del rettore all’incubatore Technest e ai rapporti con le imprese, che presenta alcuni dei progetti avviati con successo dal Campus di Arcavacata, capace, negli ultimi anni, di creare degli ambienti che permettano all’innovazione di attecchire, al fine di creare un “ecosistema della crescita”.

Le relazioni si concludono con l’intervento del Vice Presidente di Unioncamere nazionale Costantino Capone, che ha posto l’attenzione sullo snellimento burocratico attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie atte a rendere più veloci ed autonome le operazioni di scambio dei dati e delle informazioni.

I “lavori” sono stati intervallati da momenti di intrattenimento di alta qualità – quali gli intermezzi musicali del Maestro Francesco D’andrea e dei due allievi Alessandro Acri e Mattia Ortino, che si sono cimentati con i pregiatissimi violini della liuteria De Bonis – e dalla consegna del Premio di Rappresentanza del Presidente della Repubblica al Presidente CCIAA Giuseppe Gaglioti per le mani del Prefetto di Cosenza S.E. Raffaele Cannizzaro.

Ampio spazio anche alle imprese storiche della provincia cosentina, che nel corso del convegno hanno ricevuto un meritato riconoscimento per l’opera svolta in campo culturale, sociale ed economico.

A coronare i festeggiamenti il concerto del Maestro Uto Ughi che, accompagnato dall’Orchestra da camera “I Filarmonici di Roma” di cui è direttore, ha deliziato ed entusiasmato la platea del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria con una mirabile interpretazione de “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, avvalorando ancora una volta la predisposizione dell’ente camerale cosentino alla tutela, valorizazione e promozione delle realtà produttive che, come la liuteria De Bonis, rappresentano un’eccellenza del patrimonio culturale ed imprenditoriale della provincia.

Il duplice approccio che da sempre la Camera di Commercio di Cosenza dimostra nell’utilizzo della sintesi fra tradizione ed innovazione è stato lo spunto per l’organizzazione dei due workshop che hanno avuto luogo presso la propria sede nella giornata del 15 ottobre.

Il primo: “La Dieta Mediterranea – Qualità, sicurezza e rintracciabilità degli agroalimenti”, condotto dal Dipartimento di Farmacia dell’Unical, il cui tema è stato incentrato sul valore aggiunto della dieta mediterranea con specifico riferimento alla qualità, alla sicurezza e rintracciabilità; perché preservare ed esaltare le peculiarità dei nostri prodotti è un’operazione necessaria per il loro inserimento sul panorama internazionale. La riconoscibilità di un territorio passa inevitabilmente attraverso le produzioni autoctone e in tal senso la riconoscibilità dei prodotti, oggi, ha bisogno del supporto delle tecnologie sviluppate dalle università e da tutti gli istituti di ricerca, al servizio delle aziende agroalimentari. La qualità è elemento fondamentale per la commercializzazione del made in Italy e lo hanno raccontato i relatori di rilievo nazionale ed internazionale che hanno lavorato con le aziende della provincia in un confronto aperto alla creazione di modelli adeguati al territorio.

Il secondo: “Il Contratto di Rete: un nuovo modello di sviluppo per le imprese”, in collaborazione con Confindustria, è stato invece incentrato su un nuovo strumento di cooperazione tra le imprese, ovvero una nuova forma giuridica attraverso cui le imprese avranno la possibilità di attuare forme di collaborazione stabili basate su obiettivi strategici, creando network capaci di facilitare ed implementare le operazioni di mercato senza pagare il prezzo della perdita della propria individualità. Con la moderazione di Rosario Branda, Direttore Generale Confindustria Cosenza e alla presenza Fulvio D’Alvia, Direttore RetImpresa di Confindustria, sono stati analizzati i temi chiave per l’utilizzo di tale strumento, analisi attraverso cui i partecipanti hanno avuto modo di comprenderne la necessità e le modalità di esecuzione, nonché le potenzialità dello strumento quale volano per la crescita e la competitività delle imprese, anche attraverso l’esposizione di casi di studio selezionati per l’occasione e legati a settori e territori a noi vicini.

Tra le personalità di rilievo che hanno partecipato all’organizzazione degli eventi spicca il nome del Presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo, uomo di profonda cultura ma dotato di fortissimo senso pragmatico, che incarna perfettamente lo spirito con cui la CCIAA di Cosenza ha voluto connotare la ricorrenza. Da sempre infatti il Prof. Bozzo elabora l’antica dicotomia tra cultura umanistica e cultura scientifica, dando vita ad una fusione produttiva ed efficace senza soluzione di continuità.

Giovanni Latorre, Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, ha aperto le porte del più grande ateneo regionale ed ha svolto in maniera impeccabile il ruolo di padrone di casa per gli eventi “in trasferta”, traducendo il partnerariato per l’organizzazione degli eventi in una dichiarazione d’intenti dimostrata operativamente durante tutto il corso delle celebrazioni. Il Rettore, grande studioso di discipline economiche, mette in pratica le proprie conoscenze al servizio delle attività di formazione universitaria ed orienta l’istituto di cui è a capo proiettando i propri studenti verso un futuro che va costruito giorno dopo giorno, all’interno del campus e in uno scambio continuo con il mondo del lavoro.

Possiamo dunque affermare a pieno titolo e con cognizione di causa che, più che una celebrazione o un festeggiamento, un programma così variamente articolato attribuisce alle attività pensate per il centocinquantenario della Camera un’accezione prevalentemente costruttiva. Il fitto mosaico degli eventi che, ricordiamo, è stato cesellato in collaborazione con l’Università della Calabria e la Fondazione Carical, ha di fatto confermato la propensione dell’ente amministrato da Giuseppe Gaglioti alla strenua difesa delle realtà imprenditoriali e culturali del territorio in cui opera e alla loro conversione quasi sistematica in occasioni di sviluppo per l’intero tessuto socio-economico della provincia. Un compleanno, dunque, quello della Camera di commercio di Cosenza, proiettato al futuro, in cui la celebrazione diventa il momento di ripartenza per nuove ed importanti sfide.

ABBIAMO CHIESTO AL PRESIDENTE GIUSEPPE GAGLIOTI UN BREVE BILANCIO SULLE MANIFESTAZIONI PER I 150 ANNI DELL’ENTE CAMERALE

 

 

Presidente, è soddisfatto?

Certamente. Abbiamo dato prova, anche in questa occasione, di riuscire a portare perfettamente a termine i nostri progetti. Questo delle celebrazioni del 150.mo non è stato un lavoro semplice. Lo abbiamo preparato per mesi e mesi con la preziosa ed insostituibile collaborazione dell’Unical e della Fondazione Carical. Ringrazio, ovviamente, tutti i soggetti non istituzionali che sono stati nostri partners ideali. Non posso tralasciare tutti i dipendenti dell’ente camerale, che si sono spesi con abnegazione e spirito di sacrificio – come da sempre fanno per le attività lavorative ordinarie e straordinarie – anche in questa occasione. Un ringraziamento e una nota di merito particolari vanno alla Dott.ssa Anna Sacco, Responsabile Servizi alle imprese per i Mercati Esteri della CCIAA di Cosenza che, in questa occasione, ha ricoperto il ruolo di responsabile organizzativa dell’evento, e lo ha fatto in maniera impeccabile. Ringrazio anche chi ci ha dato supporto dall’esterno: Oscar Gastaldi e Daniele Donnici, in qualità, rispettivamente, di responsabili della Jureka srl e di Pronovis, che hanno messo al nostro servizio la loro professionalità e le loro competenze. Grande riconoscenza va anche al sindaco di Rende Vittorio Cavalcanti, il cui supporto incondizionato è stato prezioso per la logistica dell’organizzazione degli eventi.

 

Presidente, lei nella sua relazione  al convegno Unical ha ribadito che “è finito il tempo dell’improvvisazione e dell’estemporaneità. Basta coi pifferai del nulla che tanti danni hanno arrecato alla Calabria”. Allusioni precise o una sana sferzata terapeutica?

Forse l’uno e l’altro. Ma chiaramente non mi riferivo a nessuno in particolare. I pifferai sono una categoria dello spirito che è sempre esistita. Piuttosto, ho inteso mettere in risalto la necessità vitale che i nostri giovani laureati, i nostri cervelli, rimangano qui in Calabria. L’Unical è l’offcina del sapere, della sperimentazione, dell’innovazione, e noi abbiamo il dovere di fare l’impossibile perché le nostre energie migliori, appunto i giovani, non si disperdano. La Camera di Commercio di Cosenza ha sempre rivolto a questo problema la massima attenzione. Ma è necessario il coinvolgimento di tutti.

 

A proposito, come si colloca nella quotidianità l’ente Camerale che lei dirige?

I risultati di una recente indagine conoscitiva pongono la Camera di Cosenza ai primi posti per credibilità, fiducia, correttezza amministrativa e capacità progettuale. Noi siamo a fianco delle imprese in tutti i sensi, anche perché noi siamo delle imprese. Nel nostro territorio è evidente la mancanza di politiche mirate alla crescita ed allo sviluppo, ma noi, come facciamo da 150 anni, stiamo cercando di andare oltre per invertire il trend negativo ed uscire dalla logica dell’attesa. L’Ente è punto di arrivo e di partenza: si parte e si costruisce dai territori, trasformando la peculiarità in valore e la qualità in eccellenza.

 

Le vostre “azioni” più qualificanti quali sono state?

Essere a fianco alle imprese sempre e comunque, è già un’ottima partenza, ma non basta. Ed allora ci siamo letteralmente inventati la “Banca di garanzia” (in attesa di autorizzazione Banca d’Italia), uno strumento per il quale abbiamo riscontrato attenzione nazionale. Con questa soluzione assistiamo le nostre aziende nel doloroso cammino da intraprendere ogni volta che si rende necessario il reperimento di risorse. Da noi il costo del denaro è eccessivo e la “Banca di garanzia” costituisce un buon credito per un sistema bancario che è solitamente ritroso ad aprirsi alle istanze dei nostri imprenditori. Poi abbiamo lanciato il brand “È Cosenza”, un progetto che prevede la facilità di penetrazione nei mercati esteri attraverso una serie di servizi mirati, non ultimi i protocolli d’intesa, come quello che stipulato con i Paesi dell’area Centroamericana rappresentata dall’ambasciatori del Guatemala, Alfredo Trinidad Velasquez, dell’Argentina Torcuato Di Tella e dell’Uruguay, Gustavo Alvarez,  che ci hanno onorati della loro presenza nel corso dei festeggiamenti per il centocinquantenario.

 

Anche la presenza del grande Uto Ughi è stata eccezionale…

Magnifica. Il maestro, come solo lui sa fare, ci ha regalato momenti artistici unici ed irripetibili. Le “Quattro stagioni” di Vivaldi hanno incantato il pubblico cosentino che, per tradizione, in campo musicale è assai esigente. La magia di quella musica, che è stata capace di riempire di misteriosa grandezza anche gli animi poco inclini all’arte, è stata il giusto coronamento ad una serie di eventi sobri ma assai significativi. Se vogliamo, il concerto di Ughi ha voluto essere anche il riconoscimento ad una delle scuole di liuteria più antiche d’Italia: quella di Bisignano, rappresentata dalla famiglia De Bonis. Trasformare il legno in un prezioso strumento musicale, significa rendere viva la materia, dotarla di un vigore che travalica il tempo. Un po’, non mi si accusi di blasfemia, l’infaticabile attività della nostra Camera di Commercio ed Arti di Cosenza, al servizio del futuro da 150 anni.

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Author: Cristina

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