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La comparazione tra esperienze diverse e, soprattutto, tra buone pratiche amministrative, con lo scambio di informazioni e di prezioso know how è una delle chiavi di successo del governo locale. Ed è in questa ottica che va letto anche il protocollo d’intesa con SARACENA, il Paese del Moscato Passito, sottoscritto a luglio tra i sindaci Mario Albino GAGLIARDI e Mario Caruso, inaugurando così la sesta edizione della “Città del Vino e di Lilio”. Con un obiettivo chiaro: migliorare i servizi offerti alla città, mutuando reciproci virtuosismi.
E’ quanto ribadisce il vicesindaco Francesco PALETTA, cogliendo l’occasione per sottolineare l’intensità dell’esperienza vissuta dalla comunità cirotana, ospitata questa estate sul Pollino, a NOVACCO, nella montagna saracenara a 1300 metri, quale primo momento di una più complessiva partnership sulla promozione e valorizzazione del terroir e dei turismi.
PALETTA pensa, ad esempio, alla raccolta differenziata ed al metodo virtuoso introdotto ed applicato nella cittadina del Pollino, con risultati notevoli e riconosciuti in Calabria e nel Sud.
Con SARACENA – aggiunge il Sindaco Mario CARUSO – condividiamo obiettivi strategici, non soltanto connessi alla comunicazione strategica, rispettivamente, del vino e del moscato passito, nel mondo. Il turismo enogastronomico – continua – è soltanto una delle importanti finestre sulle quali sperimenteremo sinergie istituzionali e di governo dei nostri due territori. E’, d’altronde, con questo spirito che abbiamo messo in calendario una tappa presso le istituzioni comunitarie a Bruxelles per passare, attraverso l’ausilio di tecnici ed esperti, dall’idea al progetto concreto. L’ambizione condivisa col collega GAGLIARDI – aggiunge – è quella di investire sui nostri rispettivi patrimoni identitari per farli diventare, in squadra con altre località d’Europa, autentici attrattori economici.
In questo senso – ritorna a ribadire il Primo Cittadino – sarebbe miope definire riduttivo, come ha fatto qualcuno questa estate, il concetto ed anzi il metodo, scandito non certo da noi ma nel e dal Manifesto per la Cultura de “Il Sole 24 Ore”, per il quale la cultura può e deve essere “imprenditorializzata”. E’ molto semplice capire – spiega CARUSO – che valorizzare il nostro territorio, puntando ad esempio sui musei (“uno ogni mille abitanti!” – come ebbero a precisare l’assessore regionale alla cultura Mario CALIGIURI e la professoressa Pina AMARELLI nel riuscito evento della NOTTE dei MUSEI), o sui personaggi illustri che, dal 1500 in poi Cirò ha esportato nel mondo e affidato alla Storia (da LILIO a Giani LACINIO, da Jano Teseo CASOPERO a Giovanni AGRIPPA a Luigi SICILIANI) equivale a calamitare attenzione e presenze sulla terra che a quegli uomini ha dato i natali e che ne custodisce oggi, ci si augura con capacità appunto manageriale, memoria e simboli.
E’ un percorso che, di fatto – chiosa il vicesindaco PALETTA – diventa economico e dunque imprenditoriale, capace cioè di creare occupazione e sviluppo. Detto diversamente, imprenditorializzare la cultura significa anche e soprattutto rendere più fruibili gli inesauribili giacimenti culturali, all’ospite già in loco così come al viaggiatore sollecitato, con opportuna comunicazione, a visitare Cirò e il cirotano.
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