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Qualcuno ha mai spiegato ad un sindaco come condurre l’amministrazione di una città, o ad un assessore come gestire, tecnicamente, il suo settore, o ad un presidente di Consiglio comunale, o di Comunità montana o di Provincia, o ad un Dirigente stesso cosa fare, come, quando, con chi? E ad un politico chi insegna cosa sia, cosa significhi oggi vivere la politica attivamente, come rendersi interprete e stimolo di un territorio e come rappresentarlo fuori?
Quali modelli ufficiali, organici, condivisi ed unitari è possibile trovare oggi nella pubblica amministrazione, ma anche nell’imprenditoria o in tante libere professioni? Nessuno di questi settori può contare oggi su una formazione ed un’organizzazione organica, strutturata, calendarizzata, documentata, continuamente monitorata e assistita. Le conseguenze di tale vuoto?
Sono sotto gli occhi di tutti. Beh il Rotary, invece, tutto questo lo fa e mentre insegna meticolosamente ai suoi numerosissimi soci –come sta avvenendo in questi giorni al Minerva di Sibari – come svolgere in modo efficace ed efficiente, secondo standard e modelli internazionali, i compiti annualmente assegnati alle diverse figure delle squadre dirigenziali, intanto propone e rappresenta un modello di programmazione e gestione del potere.
<<Ma di un potere>>, ha fortemente sottolineato il Governatore Eletto del Distretto 2100 Calabria, Campania e Territorio di Lauria, Maria Rita Acciardi -prima donna a rivestire oggi questo ruolo tradizionalmente maschile- <<che i rotariani gestiscono senza attaccamento alle poltrone>>, sempre nel solco della continuità, in un dialogo e in una condivisione col predecessore e col successore –com’è in quest’occasione, in cui a dirigere i lavori c’è insieme il Governatore in carica Marcello Fasano-, <<perché c’è la consapevolezza che ognuno ha una carica per un lasso di tempo limitato e in cui dovrà ancor di più essere al servizio degli altri>>.
Perché è questo il Rotary: non semplice convivialità amicale, né status simbol o rete di legami opportunisticamente vissuta, tuona forte il neo Governatore tra gli applausi scroscianti di una platea numerosa e coinvolta; né beneficenza o volontariato destrutturato, spiega il Formatore Carlo Michelotti; ma il Rotary è, nelle sue linee fondatrici, un consesso dei migliori professionisti dei diversi settori che possano rappresentare adeguatamente uno spaccato della società e –specie nei momenti di crisi, come quelli nei quali il Rotary è nato, nell’America del 1905, ma non meno oggi!- costruire legami per creare legami e mettersi a disposizione dell’altro: degli altri e del territorio, <<proponendosi di offrire con il proprio comportamento un esempio morale di correttezza e di rifiuto della dilagante indifferenza, perché oggi c’è bisogno di punti di riferimento, c’è bisogno di vivere con spiritualità, in un andamento lento, riflessivo, che non ci faccia perdere di vista i valori, le valenze e i principi morali del vivere sociale>>, continua la neogovernatrice.
Vivere secondo i principi fondanti l’appartenenza a questo centenario club contribuisce a cambiare la vita anche del mondo, piccolo o grande che sia, che ruota attorno ad ogni socio: ENGAGE ROTARY CHANGE LIVES, cita il motto del presidente internazionale del Rotary, Ron D. Burton. E’ in questo solco che si inserisce il motto, in note classiche, del Governatore Eletto Acciardi: Ubi Rotary Ibi Ethica.
Un’esortazione, non un auto elogio dall’interno; un monito, un invito ad un’interpretazione sentita e responsabile dello status di rotariano, perché davvero le eccellenze presunte dei diversi settori sociali possano divenire testimoni attivi di una moralità vibrante. Ma non v’è azione o progetto significativo senza che si guardi e si parli al territorio; ai territori diversi nei quali i Rotary sono nati ed operano.
Ottantadue i club presenti del Distretto 2100 Calabria e Campania; circa 500 soci professionisti a rappresentarli in occasione di questo annuale seminario formativo (SISDE e SIPE) che, <<seppure momento di prevalente confronto interno, non può non rivolgere un’attenzione vigile alle risorse e alle emergenze delle proprie aree di appartenenza, per farsi, nei confronti della politica, voce libera di denuncia, lobby di stimolo, struttura di controllo.>> i riflettori sono puntati, ora, sulle vicende disastrose che in questi mesi hanno riguardato le due regioni meridionali: il terremoto che ha colpito tanti paesi del Parco del Pollino; l’esondazione del Crati che è tornato, a distanza di secoli -anche se per dinamiche certo differenti- ad allagare Sibari; le fiamme ancora fumanti che hanno privato non Napoli, ma il Paese tutto, della Città della Scienza. Grandi risorse, ora emergenze, affidate al senso di responsabilità e all’operosità attiva di una coscienza civica e politica a cui anche il Rotary, con i suoi strumenti, i suoi valori e il suo spirito di servizio volge attento lo sguardo e la collaborazione.
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