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“Devo registrare con soddisfazione, in merito alla grave situazione dei ritardati pagamenti delle imprese da parte delle Pubbliche Amministrazioni, le recenti dichiarazioni del consigliere regionale Salvatore Magarò, – afferma il Presidente della Sezione Edilizia ANCE Cosenza di Confindustria Natale Mazzuca – che ribadiscono e rafforzano quanto lo stesso ha avuto modo di esprimere nel corso dell’ultimo Consiglio Direttivo di Ance Cosenza, che ha rappresentato un utile confronto tra la classe politica e quella imprenditoriale.
E’ fondamentale, infatti, che la luce dei riflettori resti accesa su un problema per il quale ANCE Cosenza si sta battendo da tempo ed il cui continuo amplificarsi e diffondersi rischia di portare alla bancarotta le imprese, visto il dilazionarsi dei pagamenti oltre ogni limite, a volte senza data certa.
Da qui l’esasperazione dei costruttori cosentini, che, per eseguire opere fondamentali per la vita della collettività si trovano nei fatti costretti ad anticipare il 100% delle somme occorrenti, che spesso non recuperano gradualmente, come in un corretto svolgimento di un rapporto contrattuale, con gli stati di avanzamento. Per cui si trovano da troppo tempo fortemente esposti nei confronti del sistema bancario con il rischio incombente del fallimento o, nel migliore dei casi, con la necessità di dover tagliare i livelli occupazionali. E’ un prezzo inaccettabile questo da pagare specie in una regione con la crisi economica e con i valori di disoccupazione della Calabria. Ciononostante i costruttori cosentini, e ancor di più quelli che aderiscono ad ANCE Cosenza, si vogliono sforzare di mantenere l’atteggiamento, che è loro abituale, di grande responsabilità sociale, cercando, ancora una volta, di risolvere in maniera costruttiva le problematiche.
In tal senso, a nome dei colleghi, che mi onoro di rappresentare, mi auspico e chiedo a tutte le forze politiche, che si affronteranno nell’imminente competizione elettorale, di voler inserire nel proprio programma le questioni che minano alla base la possibilità stessa di far impresa in Calabria. Mi riferisco appunto alle difficoltà di accesso al credito, al fenomeno dei ritardati pagamenti, alla necessità di allentare i vincoli del Patto di Stabilità interno, che nei fatti ingessa l’agire degli Enti Pubblici, impossibilitati paradossalmente a spendere i soldi che hanno in cassa e di conseguenza ad investire per sanare l’emergenza del degrado idrogeologico del territorio e per rilanciare l’economia, all’alleggerimento del carico fiscale sulle imprese.
Quello che serve non è una generica dichiarazione di intenti, ma l’assunzione di un impegno preciso volto ad affrontare e risolvere, nella prossima legislatura, i problemi suesposti. Ne va del futuro delle nostre imprese. Ne va del futuro della Calabria.”
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