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In Calabria il PPSD guarda con fiducia al Terzo Polo per un lungimirante motivo, e cioè perché crede che possa favorire l’integrazione delle politiche, poiché solo politiche integrate sono in grado di raggiungere obiettivi complessi nel campo del welfare, dell’ambiente e dello sviluppo locale.
Sinora abbiamo assistito ad una politica frammentata e squilibrata, che ha inciso pesantemente se non, forse, in maniera irreversibile, sulle ampie sfere della vita dei cittadini, e che ha attivato necessariamente una domanda di integrazione, ponendola come esigenza.
Ebbene, proprio per questo ritengo che solo politiche di coesione (che sono, peraltro un imperativo dell’UE) potranno avere un impatto riformatore sull’odierno stato amministrativo e sociale.
Oggi, di fronte alla grave crisi che imperversa, credo si debba difatti mirare ad una “politica sostenibile”, cioè ad una politica capace di orientare l’azione istituzionale verso quei principi guida rivolti a compensare gli squilibri e le marginalità prodotti dal vecchio Governo, nell’ottica di una coesione sociale e territoriale.
Pertanto, la convivenza tra le forze politiche che caratterizza attualmente il Terzo Polo potrebbe, a mio avviso, essere perfettamente in grado di innescare forme di democrazia rappresentativa, e, quindi, produrre il consolidamento di culture organizzative, arrestando il processo di devoluzione che stiamo progressivamente subendo.
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