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di Mario Guido
La liuteria calabrese e bisignanese continua a mietere successi nel ristretto mondo dell’artigianato artistico di eccellenza e il giovane liutaio, Andrea Potentedoro, diplomato costruttore di violini nella Scuola di Liuteria di Bisignano, dove ha insegnato anche il famoso maestro liutaio, Vincenzo 3° De Bonis, ne è uno dei rappresentanti più significativi.
La vicenda umana ed artistica di Andrea Pontedoro ha inizio, appunto, nei laboratori del C.R.F.P. di Bisignano, con annessa Scuola per liutai, nel lontano 1995, dove si iscrisse per frequentare il corso per apprendere l’arte della costruzione del violino sotto la guida dei maestri liutai, Gabriele Carletti di Bologna e Fiorenzo Copertini Amati di Firenze.
Dopo aver conseguito il diploma di liutaio con ottimi voti, si rese subito conto che nella sua amata Calabria sarebbe stato veramente difficile realizzare i suoi sogni e, con coraggio, decise di partire e si stabilì in Scozia, ad Edimburgo dove ebbe la possibilità di iniziare a costruire violini.
Dopo alcuni anni il suo laboratorio divenne meta preferita di musicisti ed appassionati provenienti dai paesi del nord Europa.
Fu in questi anni che stabilì rapporti di esperienza costruttiva con altri liutai maturando così la sua capacità di costruttore e riparatore di strumenti, senza mai dimenticare le sue origini e la tradizione secolare che lo ha sempre ispirato: la liuteria della dinastia dei De Bonis di Bisignano.
L’amore per la sua terra lo spinge a ritornare in Italia e, finalmente, si stabilisce a Trieste dove la sua bottega d’arte diviene, ben presto, meta dei migliori musicisti della città e della regione.
Soprattutto riesce ad ottenere la fiducia dei musicisti componenti dell’Orchestra stabile del Teatro Verdi di Trieste che gli affidano i loro preziosi strumenti considerati tra i capolavori della liuteria italiana come violini di autori quali: Amati, Guarneri del Gesù ed altri.
Il maestro Pontedoro è considerato non soltanto un abile ed affermato liutaio, ma anche un esperto conoscitore di strumenti antichi e famosi dei quali riesce a svelare gli angoli più nascosti, con l’uso di sofisticate tecnologie.
A proposito della sua formazione il maestro attribuisce grande importanza alla sua esperienza giovanile in Scozia dove esistono costruttori e restauratori di strumenti di buon livello e dove, come liutaio italiano, ha potuto vendere i suoi violini senza difficoltà.
Ormai nel suo laboratorio, situato nel centro della città del vento, arrivano, sempre più numerosi, musicisti con strumenti antichi da analizzare e, eventualmente, riparare, restaurare o, semplicemente dire che tutto va bene e che lo strumento è in perfetto ordine.
A quanti gli chiedono dove ha iniziato e dove ha appreso l’arte della liuteria, il M° Andrea non si stanca di ripetere la sua storia parlando di un antico paese che aveva un castello e sette rioni, dei liutai De Bonis e dei principi Sanseverino, della bella ed amata terra di Calabria e di quanto sia ancora difficile per un ragazzo di questa terra, realizzare i propri sogni.
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