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Il Consiglio Nazionale del Patronato EPAS, riunitosi in data odierna per discutere in merito all’operazione denominata “Senza Terra”, relativa alla truffa ai danni dell’Inps di Rossano (CS),
esprime:
apprezzamento per le immediate iniziative da parte del proprio Presidente Nazionale, relative alla sospensione della sede Zonale del Patronato EPAS di Schiavonea – Corigliano Calabro, alla revoca dei dipendenti della medesima sede con la conseguente sospensione degli stessi dal lavoro, al puntuale comunicato stampa di presa di distanza dai fatti di cui all’operazione in premessa. Condanna i fatti verificatisi ed assicura tolleranza zero verso gli autori i quali, se ritenuti colpevoli, saranno immediatamente licenziati, nonché, ai sensi del proprio regolamento, chiamati al rimborso dei danni morali e materiali apportati al Patronato EPAS. Ringrazia il Comando della Guardia di Finanza e la Magistratura per l’eccellente lavoro investigativo svolto, ed auspica che al più presto la Magistratura possa accertare l’effettiva responsabilità degli autori.
Esprime amarezza per il danno arrecato all’immagine del Patronato EPAS, nonostante l’accaduto riguardi solo una piccola sede zonale e le responsabilità penali siano personalmente a carico di chi è coinvolto nella vicenda e non dell’Ente. Chiede scusa ai Cittadini Italiani ed assicura loro che il vero volto del Patronato EPAS non è quello mostrato da diversi mass media in quest’ultimi giorni. Il nostro è un Patronato che opera in Italia ed all’Estero con oltre 600 dipendenti che quotidianamente assistono i cittadini con serietà, umiltà e professionalità. Assicura la propria assoluta trasparenza , il rispetto incondizionato della legalità, qualità di cui l’ente ha fatto in questi anni la propria bandiera.
Esprime solidarietà al Direttore Provinciale e a tutti gli Operatori EPAS della Provincia di Cosenza non coinvolti nell’inchiesta, manifestando stupore e preoccupazione per il coinvolgimento del collega Mario Smurra da tutti stimato per l’impegno, la serietà e la generosità dimostrata negli anni. Prende atto del colpevole abbandono da parte del Potere Legislativo, ed in particolare dei Parlamentari del Mezzogiorno i quali, al cospetto di un fenomeno così dilagante, con ripercussioni molto negative per le casse dello Stato, per l’immagine di tutto il Meridione e per i tanti veri lavoratori agricoli, non hanno adottato i necessari, adeguati provvedimenti normativi. Ricorda che, la nostra Organizzazione promotrice, da oltre dieci anni non solo si limita a denunciare (attraverso documenti trasmessi a tutte le Istituzioni competenti) “… la situazione di assoluta precarietà in cui sono costretti a vivere i lavoratori agricoli, in conseguenza di scelte legislative emanate dai vari governi (…) che hanno partorito, specialmente nelle regioni del sud, illegalità diffuse” (in particolare truffe all’INPS, lavoro nero, caporalato) , ma propone soluzioni alternative all’attuale normativa del lavoro nel settore agricolo, a nostro avviso troppo permissiva verso i truffaldini di turno.
Riteniamo inoltre che sia doveroso distinguere le responsabilità soggettive del singolo operatore dal ruolo istituzionale del Patronato, realtà che ancora con maggior forza in un momento di particolare difficoltà come quello attuale, dimostra quotidianamente serietà, professionalità, correttezza e qualità nei servizi erogati al nostro Paese, specialmente nel Mezzogiorno.
È interesse di tutti adoperarsi affinché vicende deplorevoli come quella di Cosenza non si verifichino più, senza puntare il dito in maniera indiscriminata su particolari enti o categorie, ma prendendo coscienza del fatto che gli esempi negativi e i comportamenti da censurare non siano prerogativa esclusiva di alcune realtà, ma possano verificarsi ovunque.
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