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Riceviamo e pubblichiamo:
Caro assessore Machì, la deduzione pochi lavoratori protestano uguale protesta sbagliata è banale oltre che reazionaria. E’ la storia ad insegnarci che molto spesso le lotte di pochi hanno esteso un diritto ai tanti. In uno stato democratico quale viviamo, rispettiamo quei lavoratori di città dei ragazzi che non stanno aderendo allo sciopero ma allo stesso tempo non condividiamo questa assurda scelta, loro come noi ad oggi hanno in tasca da spendere fino allo stipendio di gennaio e come detto agli organi di stampa nelle recenti interviste febbraio nei prossimi giorni di luglio (ma la prima scadenza del piano di rientro non era il 10 giugno?).
La paura delle conseguenze da pagare a scelte radicali come quella degli scioperi sono le uniche ipotesi logiche per chi come noi vive solo di salario. Le vorremmo ricordare che USB è il sindacato maggioritario nella città dei ragazzi che accoglie il 50 % dei lavoratori che è un numero molto significativo sulla base delle medie di sindacalizzazione odierna nelle aziende (media nazionali 42% dei lavoratori al sud la media è del 24% dei lavoratori).
I lavoratori di Città dei Ragazzi hanno scelto consapevolmente di appartenere ad una sigla sindacale di base, quale è USB, proprio perché le azioni da intraprendere vengono scelte dai i lavoratori orizzontalmente e senza gerarchie, e non nei palazzi o nei centri di potere come spesso avviene con altre sigle sindacali.
Ha fatto bene a ricordarci dei mandati e del famigerato piano di rientro. Arzigogolare sul dato di fatto che gli ultimi due mandati sono stati effettuati dal comune il 21 di giugno, non vi esime dalla responsabilità di chiedervi e chiedere alla RTI che gestisce una struttura nella quale vi è una vertenza dove siano finiti i soldi e il xchè dell’ennesimo ritardo dei pagamenti (stiamo ad oggi aspettando che ci venga pagato febbraio). Più che i lavoratori dovreste richiamare al senso di responsabilità l’RTI che sta prolungando i tempi dei pagamenti ai lavoratori.
Quanto riferito dalla RTI sull’accettazione del piano di rientro confermiamo la volontà di accettare il piano di rientro presentato dal Comune ma chiediamo al Comune, come scritto nel comunicato stampa, di impegnarsi ufficialmente con i lavoratori che, ribadiamo, non hanno avuto visibilità dell’accordo tra Comune ed RTI ma solo di uno stralcio che prevedeva come data di prima erogazione il 10 Giugno (ossia di Domenica) che rende lo stralcio presentato come poco credibile da parte dei lavoratori. Infatti nel comunicato stampa i Lavoratori chiedono al comune di metterci la faccia sul piano di rientro ossia chiedono al comune un impegno ufficiale del quale ad oggi non hanno alcuna visibilità.
I lavoratori durante l’incontro con l’amministrazione comunale hanno chiesto al comune di essere supervisore dei trasferimenti economici e che questi fossero indirizzati al pagamento dei salari dei lavoratori, ancora una volta i trasferimenti economici del Comune arrivano alla capofila e, quando non vengono bloccati da Equitalia, da li ai lavoratori impiegando mediamente 15-20 giorni dalla data di emissione del mandato fino a quando raggiungono le tasche dei lavoratori. Chiediamo all’assessore “alla cittadinanza attiva”, cosi si legge sul sito di Cosenza, di incontrarsi con i cittadini attivi, ossia noi lavoratori in sciopero, e di raccogliere le nostre istanze anche perché facciamo fatica a immaginare un assessore “alla cittadinanza attiva” interloquire con i lavoratori attraverso il RTI.
La nostra linea è identica sin dal primo giorno, pare ci sia inoltre un grosso “qui pro quo” a riguardo di una ns presunta difesa dell’attuale RTI, se legge con attenzione sia il nostro comunicato (e non l’articolo sul Quotidiano), nonché le interviste alle tv locali e alle radio, è specificato senza alcuna possibilità di equivoco che la salvaguardia dei posti di lavoro è riferita al nuovo bando. Se si dovesse chiudere la struttura questa Amministrazione comunale inserirà nel bando di gara l’obbligo, per la società che vincerà, di riassumere tutti i lavoratori che vi hanno lavorato? Di fatto introdurrà l’articolo 37 o un meccanismo equivalente così come avvenne nel precedente bando? Alle domande fatte dai lavoratori solitamente si risponde e non con altre domande, mancano poche settimane e ancora non abbiamo alcuna evidenza delle intenzioni di comune e RTI in merito alla rescissione del contratto, ossia se si procederà a rescissione contrattuale o se si continuerà con la gestione attuale.
Le ricordiamo che la prossima scadenza per i pagamenti che il comune dovrà effettuare è il 10 luglio è speriamo che non accada come quella precedente del 10 di giugno ossia un ritardo di 10 giorni. Ci consenta di dirle che per persone che sono in arretrato di 6 mesi, 10 giorni possono fare la differenza tra un frigo vuoto ed un frigo un pò meno vuoto.
In merito alla vicenda condizionatori nessuna menzione è stata fatta sul nostro comunicato stampa per cui la invitiamo per le prossime volte a fare affidamento ai nostri comunicati e non agli articoli giornalistici che possono integrare fonti differenti dalle nostre.
In attesa di una sua risposta alla presente la salutiamo cordialmente
I lavoratori aderenti ad USB delle Città dei Ragazzi
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