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I fichi cosentini trionfano sulla guida “Gambero Rosso”: su 7 aziende totali consigliate, 5 sono cosentine. La lavorazione dei fichi essiccati al sole è una tradizione che si porta avanti dal cinquecento.
I fichi cosentini
I fichi secchi non mancano mai sulle tavole dei calabresi. Nel territorio cosentino la lavorazione dei fichi è ormai una tradizione che si porta avanti dal cinquecento. Le tipiche “crucette”, quattro fichi aperti e riassemblati a croce con la farcitura di noci, sono tra i prodotti più apprezzati della Provincia ma anche dell’intera Regione.
La guida “Gambero Rosso” non si è lasciata scappare una prelibatezza simile. Su 7 aziende consigliate dalla rinomata guida, 5 sono cosentine: Colavolpe di Belmonte Calabro; La Cosentina di Montalto Uffugo; Dolcezze Mediterranee – Nonna Amelia di Marano Principato; Garritano di Montalto Uffugo e infine, Rango Bontà di Calabria di Cassano allo Ionio.
Il prodotto
La denominazione di “Fichi di Cosenza”, designa i frutti essiccati del “Ficus carica sativa” appartenenti alla varietà “Dottato”. La polpa è ambrata, mediamente soda e leggermente aromatica. Il succo è invece poco denso, ma al momento della maturazione, fuoriesce talvolta dall’ostiolo, a goccia.
I “Fichi di Cosenza” si producono in un’area che occupa circa un terzo della Provincia, dal versante meridionale del Massiccio del Pollino fino a Sud dalla Sila, dal fiume Nicà al fiume Savuto, fino ad un’ altitudine di 800 metri. La maggiore concentrazione è soprattutto nella Valle del Crati.
Nel giugno del 2011 il prodotto ha inoltre ottenuto il marchio di qualità Dop dall’Unione Europea.
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