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I genitori del bimbo nato morto nel 2013 presso l’Ospedale di Cosenza fanno un passo in avanti per ottenere giustizia sulla terribile vicenda che vuole essere dimostrata come l’ennesimo caso di malasanità nel presidio ospedaliero dell’Annunziata.
La coppia cosentina era rimasta decisamente perplessa sui motivi della richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero, che si basava su una consulenza dove molti erano rimasti i punti incerti su cui fare delle accurate investigazioni.
Fortunatamente, il GIP ha accolto l’opposizione all’archiviazione promossa dal legale dei genitori: Branda ha disposto che il PM del Tribunale di Cosenza faccia nuove indagini, dandogli il termine di 90 giorni per effettuarle, evidenziando in particolare come sia destituita di fondamento la giustificazione dei sanitari di non aver potuto controllare la signora M.C. per indisponibilità di cardiotocografi.
I signori M.C. e C.P. sono soddisfatti del pronunciamento del GIP Branda, perché è doveroso verso la loro piccola creatura mai nata, peraltro primogenito, che non ha avuto la possibilità di avere una vita propria, di verificare la realtà oggettiva dei fatti e di appurare le eventuali reali responsabilità.
Il legale della coppia cosentina, Margherita Corriere, ha affermato subito dopo la decisione: “Aspettavamo fiduciosi il responso del GIP, che è stato molto puntuale. Ora il tutto passa al PM per le ulteriori indagini, che prevediamo essere più scrupolose delle precedenti. Sono soddisfatta di tale provvedimento e continueremo, nel rispetto dei ruoli e dei compiti assegnati dalla legge, ad attenzionare il caso in un lavoro di squadra, in sinergia con il medico legale, Sergio Funicello”.
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