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Si è concluso sabato, dopo circa tre mesi di attività, il Lungofiume Boulevard, trasformato nel mese di Settembre in Lungofiume in Festival. Ci sembra opportuno esprimere una nostra valutazione a conclusione della kermesse, non ritenendo opportuni i giudizi, spesso parziali e prevenuti, di “metà percorso”.
Va subito detto che il giudizio è generalmente positivo, considerando soprattutto che pochi o nulli sono stati in passato gli eventi che hanno ripopolato la Città di Cosenza nei mesi estivi. A conti fatti, in questa come anche nella scorsa estate, il lungofiume è riuscito a mantenere una media di avventori abbastanza alta, nonostante una durata anche maggiore della precedente. Ad ogni modo, è giusto far notare alcuni aspetti della manifestazione che, a nostro avviso, sono ancora migliorabili, il cui progresso potrebbe portare dei risultati ancora più soddisfacenti il prossimo anno, non solo da un punto di vista meramente organizzativo, ma anche economico.
Innanzitutto la posizione del palco sul quale si sono esibiti gli artisti. Riteniamo che la scelta di posizionarlo a circa metà del percorso non sia quella ottimale. La soluzione più logica sarebbe spostarlo al termine degli stand, in modo tale da permettere a tutti i locali, le attività e le attrazioni presenti di avere una posizione precedente al palco. Si potrebbe anche mantenere il palco dove è stato posizionato quest’anno, ma bisognerebbe far iniziare la lunga fila degli stand in posizione precedente a quella attuale, di modo che nessuna delle attività venga lasciata, quasi abbandonata, alle spalle del palco.
Altro punto da sottolineare è la coincidenza con i temporary shop del Centro Storico. Diventa difficile riuscire a vendere per i titolari dei negozi, quando la cittadinanza viene “dirottata” da un’altra parte. Si potrebbe pensare di dividere gli eventi tra il lungofiume e la zona di Corso Telesio, in modo da invitare i cittadini a recarsi anche nei temporary shop, dando qualche opportunità di guadagno anche a questi ultimi.
Infine, il volume decisamente alto dei concerti. Una questione seria che andrebbe comunque affrontata in maniera più attenta. È vero, da un lato, che bisogna “animare” le serate estive dei cosentini quanto più a lungo possibile, ma non è giusto disturbare quei residenti che ad un certo orario vorrebbero solo riposare. Si potrebbe provare ad abbassare il volume di qualche decibel ad un certo punto della serata, o magari creare un sistema di insonorizzazione dello spazio circondante il palco, ad esempio utilizzando dei pannelli ad hoc: in altre realtà, anche italiane, sono stati usati. Questo sistema innovativo, neanche troppo caro, porta vantaggi a tutti: ai presenti che possono continuare a godere degli spettacoli fino a tardi, ai commercianti che hanno più ore a disposizione per vendere, e ai residenti che possono scegliere di riposare.
Francesco Sposato
Portavoce provinciale FLI
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