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L’Associazione Calabria Radicale, domenica 6 marzo presso la sala consiliare del Municipio di Fiumefreddo Bruzio dalle ore 16:30 terrà un incontro pubblico cui sono invitati a partecipare tutti i cittadini e l’amministrazione comunale, per parlare dei rischi connessi all’amianto.
Fiumefreddo Bruzio, come tutti i Comuni della Calabria, non sono indenni dalla presenza di questo minerale pericoloso perché cancerogeno e usato soprattutto per le coperture degli edifici (con lastre o tegole in eternit), ma anche da una serie di manufatti come le vecchie tubature dell’acqua in cemento-amianto o i cassoni dell’acqua fatti dallo stesso materiale e le canne fumarie di alcuni edifici.
Già nei mesi scorsi l’associazione ha tenuto altri incontri sul tema e in seno alla Direzione dei Radicali è fortemente impegnata nell’analisi dello stato in Italia sullo smaltimento dell’amianto e la riduzione dei rischi connessi all’esposizione a questo materiale molto pericoloso. “Questo lavoro sta proseguendo” – afferma Marco Marchese, dirigente di Calabria Radicale – “e stiamo elaborando osservazioni rivolte alle amministrazioni sulla situazione locale per fare da una parte utile informazione fra i cittadini, dall’altra per presentare proposte per soluzioni concrete volte a liberarci dalla presenza dell’amianto”.
“La situazione – continua Marchese – è preoccupante, ma non bisogna diffondere inutili allarmismi: è necessario che tutti conoscano i rischi connessi alla presenza di questi materiali e cosa bisogna fare per liberarsene”. “Quest’opera non è semplice da attuare soprattutto a causa dei costi (agli oneri per le bonifiche dei tetti, ad esempio, si aggiungono i costi per i loro rifacimenti), della mancanza di aiuti o incentivi economici provenienti dal pubblico e dalla complessità, in alcune circostanze, per la rimozione e la bonifica dell’amianto”.
“L’importante opera che può esser fatta dalle amministrazioni comunali e dalle Associazioni è fondamentale, ma anche a livello regionale è necessaria un’azione, la cui partenza è tutta politica, per giungere a quel piano organico sullo smaltimento dell’amianto che in Calabria manca da quasi un ventennio”. “Ci risulta, per esempio, che le proposte di Legge Regionali sull’amianto siano tuttora ferme e che non ci sia una forte volontà d’investire risorse economiche su questo problema che è serio e di salute pubblica, che meriterebbe maggiore attenzione e informazione”.
“Sempre più spesso sono abbandonati rifiuti contenenti amianto in discariche abusive o ai margini delle strade, questo comportamento è molto pericoloso oltre che criminale, per chi vive o transita vicino a questi discarichi abusivi e molto pericoloso soprattutto per chi bonifica alla buona e senza precauzioni i materiali in cemento-amianto che possono essere rimossi in sicurezza solo con particolari attenzioni e da imprese specificamente attrezzate e formate per questo lavoro delicato”.
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