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Vicende che hanno dell’incredibile quelle che da un po’ di tempo a questa parte riguardano l’Azienda Ferrovie della Calabria, che non possono non destare l’attenzione dei nostri politici regionali, chiamati a pronunciarsi su di esse in virtù del loro mandato istituzionale.
E’ quanto si legge in una nota diramata dal Presidente dell’Unione Avvocati di Cosenza Filomena Falsetta.
La società nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo – rende noto – ha provveduto ad inviare nei giorni scorsi una comunicazione ai dipendenti dell’Azienda del seguente tenore: “Gentile Socio, con la presente ti comunichiamo che l’Azienda presso cui lavori, dal mese di settembre a tutt’oggi, non ha versato alla Cesare Pozzo il contributo associativo dovuto a Tuo nome, trattenuto direttamente dalla Tua busta paga mensile, in forza di delega a suo tempo rilasciata all’Azienda medesima”.
Tale mancato incasso – continua Falsetta – reiteramente sollecitato invano dalla Cesare Pozzo alla Ferrovie della Calabria, ha determinato inevitabili conseguenze ai danni dei lavoratori, i quali, oltre a non potere ottenere il rilascio della certificazione ai fini fiscali per le quote non versate, non avranno più diritto all’erogazione dei sussidi e dei rimborsi previsti dal Regolamento Applicativo della Società nazionale di Mutuo Soccorso, che rimarranno sospesi per tutto il periodo di scoperto del contributo associativo e sino all’effettivo pagamento a saldo di quanto dovuto.
E’ veramente sconvolgente ed inquietante – incalza Falsetta – come l’Azienda non sia più in grado di adempiere neanche agli oneri sociali, che si fondano sul principio della mutualità e della solidarietà reciproca, dando vita ad un disequilibrio economico tale da indebolire progressivamente la capacità di garantire servizi e sussidi per tutti i lavoratori.
E’ drastico, non soltanto per i lavoratori, ma per la società nel suo complesso, dover assistere inermi, giorno dopo giorno, all’inarrestabile declino di un’Azienda che sino a qualche tempo fa era rigogliosa, e che ora non è più in grado di garantire non soltanto la continuità aziendale, ma neanche di rispettare il principio della prudenzialità che avrebbe dovuto costantemente informare l’attività degli amministratori, per il semplice e sufficiente motivo che a tale principio erano strettamente connessi i benefici mutualistici derivanti ai lavoratori.
Tutto ciò determina, altresì, una manifesta violazione dei principi della nostra Costituzione, e, in particolare, dell’art. 45, a norma del quale “la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità..”
Pertanto – conclude il rappresentante dell’UAC – desidero rivolgere un accorato appello al mondo della politica calabrese, affinchè, in virtù del trasferimento dell’Azienda operato dallo Stato nei confronti della Regione, tenga presente le esigenze dei lavoratori, preoccupandosi, anzitutto, di garantire il conseguimento dello scopo mutualistico.
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