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Assistenti alla clientela oppure assistenti delle manovre dei conducenti? Sembra non essere ancora chiara la distinzione ai responsabili del Coordinamento di Esercizio del deposito di Cosenza di Ferrovie della Calabria.
E’ quanto dichiara in una nota l’Avv. Filomena Falsetta, Presidente dell’Associazione Bene Comune in ordine ai reclami esposti alla stessa dal portavoce dei lavoratori inquadrati nel profilo di assistente alla clientela, costretti a svolgere, in aggiunta ai compiti propri di assistente alla clientela, mansioni che esulano completamente dal profilo professionale nel quale sono stati collocati, e che consistono in un’opera di ausilio e di controllo della manovre effettuate dai conducenti dei pullman, con conseguente accollo delle relative responsabilità.
Siamo di fronte ad un’evidente ed inconfutabile violazione del CCNL – puntualizza Falsetta – che all’art.2 (concernente le norme relative alla nuova classificazione del personale addetto ai servizi di trasporto pubblico e della mobilità) definisce assistenti alla clientela quei lavoratori che, oltre a svolgere compiti di coordinamento di figure professionali inferiori, effettuano, sia a terra che a bordo dei mezzi, attività di assistenza alla clientela, fornendo informazioni sui servizi offerti dall’azienda e in particolare sulla rete, sulle tariffe e sulle eventuali interconnessioni, oltre a procedere anche alla vendita e/o al controllo dei titoli di viaggio e di sosta.
Pertanto, quello appena descritto non può non essere considerato un “fatto antigiuridico” in ambito aziendale, specie, poi, se poniamo l’accento sul cristallino e reciso art. 2103 c.c., che stabilisce espressamente che “il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti alla categoria superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni equivalenti alle ultime effettivamente svolte”.
Ma la vicenda – continua Falsetta – assume contorni ben più ampi, in quanto è espressione di un’insufficiente tutela della specificità delle mansioni alle quali si è assegnati, nonché della professionalità e dignità del lavoratore.
Per questo – conclude – come rappresentante dei miei associati – invito gli esponenti sindacali aziendali che, secondo quanto riferitomi dallo stesso portavoce degli assistenti alla clientela di Ferrovie della Calabria, sono rimasti oziosi nei riguardi di tale annosa problematica, ad un’energica azione di sostegno nei riguardi di questa categoria di lavoratori, rendendosi promotori di proposte risolutive dirette a contemperare le esigenze di sicurezza con quelle di tutela della specificità delle mansioni.
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