Questo post é stato letto 21870 volte!
“Nell’ultimo anno, com’è noto, oltre 500 scosse sismiche di modesta entità si sono ripetute nell’area del Pollino, interessando diversi comuni della Calabria e della Basilicata, posti al confine tra le due regioni, alimentando timori tra gli abitanti”. Lo ha ricordato Arcangelo Francesco Violo , Presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria , intervenendo alla conferenza “Lo Sciame Sismico del Pollino”, svoltasi a Mormanno in provincia di Cosenza ed organizzata dall’Ordine dei Geologi della Calabria . Violo ha ribadito con fermezza “che non si può prescindere dalle norme antisismiche sulle costruzioni per prevenire e mitigare il rischio sismico. E’ indispensabile attuare un piano di messa in sicurezza degli edifici esistenti e deve essere attuata al più prestola Legge sismica della Regione Calabria (L.R. 35/09)”.
E chiaro è stato anche Paolo Cappadona , Consigliere Nazionale dei Geologi .
“L’intero territorio della Regione Calabria è esposto ad un elevatissimo rischio sismico come unanimemente riconosciuto dagli esperti del settore. Considerata la complessità e la fragilità strutturale del territorio Calabrese – ha affermato Cappadona – una seria politica di prevenzione e di difesa dai terremoti non può prescindere da una dettagliata mappatura delle aree che possono dar luogo ad amplificazione dello scuotimento sismico per le loro intrinseche caratteristiche geologiche e geomorfologiche.
Per questo motivo è stata evidenziata ai sindaci ed agli amministratori presenti al convegno, la possibilità di utilizzare i fondi previsti dalla OPCM 3907/2011 per la redazione degli studi di “microzonazione sismica” a scala comunale”
L’evento organizzato dall’Ordine dei Geologi della Calabria e dalla Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) ha chiamato a confronto qualificatissimi relatori ed è stato un importante momento di approfondimento delle conoscenze sul fenomeno
locale che sta interessando da oltre un anno l’area del Pollino ma al tempo stesso ha rappresentato l’occasione per richiamare l’attenzione delle istituzioni, e dei cittadini, sull’importanza dello studio e dell’analisi geologica del territorio quale insostituibile strumento di prevenzione. Un dibattito di estrema importanza anche per l’opinione pubblica , moderato da Francesco Fragale , segretario dell’Ordine dei Geologi della Calabria e Referente SIGEA
Marco Mucciarelli, docente di Sismologia dell’Università della Basilicata, nel corso della sua relazione, ha dimostrato che prevedere i terremoti, oltre che impossibile, rischia di essere anche inutile, a causa del fenomeno della “direttività” che influenza la distribuzione dei danni, dei risentimenti e quindi delle intensità macrosismiche: a parità di distanza dalla sorgente sismica, infatti, gli effetti avvertiti dalla popolazione sono spesso molto diversi:
“Quando qualcuno parla di evacuare l’area – ha asserito Mucciarelli – non si rende conto che in realtà prima del terremoto non abbiamo un’idea precisa di quale sarà l’area colpita dal terremoto”.
Il Dirigente del Settore della Protezione Civile della Regione Calabria, Salvatore Mazzeo, ha illustrato la struttura del Settore regionale di Protezione Civile.
“Spesso manca – ha dichiarato Edoardo D’Andrea , Responsabile delle attività di mitigazione del Rischio Sismico del Settore Protezione Civile – la cultura della Protezione civile”. Nel corso della sua relazione D’Andrea ha presentato lo stato della pianificazione regionale per il rischio sismico.
Alfonso Vulcano, Ordinario di ingegneria antisismica dell’Università della Calabria, ha illustrato le varie tecniche di ingegneria antisismica che consentono di mitigare l’effetto distruttivo dei terremoti.
Sono inoltre intervenuti il Vice-Sindaco di Mormanno, Luigi Bloise, l’Assessore alla Protezione Civile della Provincia di Cosenza, Biagio Diana ed Ignazio Guerra, Sismologo dell’Università della Calabria.
Questo post é stato letto 21870 volte!