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Sono passati circa due mesi e mezzo dal sisma del 26 ottobre 2012 che ha colpito l’area del Pollino e i sindaci dei comuni interessati sono costretti oggi a rapportarsi con le esigenze di un territorio che mostra tutta la propria fragilità ed emarginazione.
«Le 126 verifiche effettuate dai Vigili del fuoco e dalla Protezione civile sui fabbricati ritenuti fruibili – spiegano l’assessore alla Protezione civile del comune di Laino Borgo Giuseppe De Franco ed il consigliere Antonino Cannazzaro – hanno costretto il sindaco ad emanare cinquantuno ordinanze d’inagibilità, con il conseguente sgombero di undici nuclei familiari e ventuno persone temporaneamente alloggiate presso parenti. Allo stesso modo è stato impedito l’accesso, oltre che a quarantotto fabbricati privati, alla cappella mortuaria del cimitero, alla Chiesa Madre del Santo Spirito ed a quella del Purgatorio che rappresentano il presidio cattolico di un paese che cerca di tornare alla normalità, nonostante il protrarsi da oltre due anni dello sciame sismico».
Oltre ai muri sono i cuori dei fedeli ad essere lacerati, privati di un simbolo della propria storia, forzatamente lontani dall’unica “casa” che ha fatto da proscenio a tutti gli eventi religiosi degli abitanti del comune montano, porta calabra della valle del Mercure.
«Da molte settimane – proseguono De Franco e Cannazzaro – ascoltiamo con profondo rammarico le richieste dei fedeli che chiedono di tornare nella Chiesa Madre. Purtroppo, sotto questo aspetto la storia c’insegna: la Chiesa del Santo Spirito, che può ospitare ben oltre trecento persone, era stata già danneggiata dal sisma del 9 settembre 1998 e solo dopo cinque anni con l’interessamento del sindaco Giuseppe Caterini abbiamo ottenuto uno stanziamento di oltre 600 mila euro grazie al quale è stato possibile riaprirla parzialmente al culto nel dicembre 2007 e poi interamente nel 2009. Quando si verificano eventi naturali di questo genere la macchina burocratica che dovrebbe garantire la pronta ripresa del territorio e delle sue popolazioni purtroppo s’inceppa. Per il terremoto dello scorso mese di ottobre sono stati ben diciassette i comuni (12 in provincia di Cosenza e 5 in quella di Potenza) inseriti nella deliberazione del Consiglio dei Ministri del 9 novembre 2012.
Tale numero è stato poi ridotto nell’Ordinanza numero 30 del 7 dicembre 2012 emanata della stessa Presidenza. Ma in ogni caso si tratta di un numero sempre elevato rispetto ai tre o quattro centri gravemente danneggiati. Questo modus operandi complica l’erogazione dei pochi fondi stanziati (appena dieci milioni di euro) ed i relativi progetti di riparazione. Il comune di Laino Borgo (il secondo per danni subiti, dopo Mormanno) attende ancora un contributo residuo di circa tre milioni di euro dalla Regione Calabria per i danni subiti a seguito del sisma del 1998.
L’obiettivo è ripartire in tempi relativamente brevi, favorendo in primis la riparazione almeno della cappella mortuaria del cimitero e della Chiesa Madre, restituendo alla cittadinanza un punto di riferimento fondamentale. Come Amministrazione comunale abbiamo concesso per le funzioni religiose più solenni e partecipate il Centro civico “Nuovi Orizzonti” che consente di accogliere un numero di devoti maggiore rispetto alle altre numerose cappelle presenti sul territorio, tutte di capienza molto modeste. Contemporaneamente il Sindaco, insieme all’Ufficio tecnico, ha avviato la stima dei danni, in modo da definire i costi di riparazione non solo delle due chiese maggiormente colpite e dichiarate non fruibili, ma anche della cappella mortuaria del cimitero».
«Nei giorni scorsi – concludono De Franco e Cannazzaro – allo scopo di velocizzare questo processo, abbiamo avuto degli incontri con i tecnici della Curia per proseguire sulla strada della ricostruzione in maniera congiunta. I rappresentanti della comunità cattolica, inoltre, hanno proposto di costruire una nuova chiesa, per cui la Giunta ha dato mandato all’Ufficio tecnico di procedere di concerto con il coordinatore del Piano strutturale associato e con lo stesso tecnico della Curia. L’intento è individuare un suolo libero ed idoneo di proprietà comunale, perciò non soggetto a procedure d’esproprio (il Comune non ha fondi da utilizzare in tale direzione) che sia gradito ai fedeli e consenta l’edificazione di un nuovo luogo di culto. In questo modo potremmo affrontare il protrarsi dello sciame sismico e l’attuale non fruibilità della Chiesa Madre. Laino Borgo, a differenza di altri comuni, pur essendo stato seriamente colpito dalle scosse, non ha subito danni gravissimi per cui come Amministrazione abbiamo ritenuto di mantenere un profilo basso per non creare inutile allarmismo tra la popolazione.
I nostri concittadini, che oggi non possono più vivere nelle proprie abitazioni e sono alloggiati presso parenti e amici, hanno deciso con coraggio e senso di appartenenza di restare tra le caratteristiche vie del centro storico, nella consapevolezza che l’identità territoriale si difende valorizzando le tracce del passato. L’attuale esecutivo, dopo aver svolto rapidamente tutti gli adempimenti di sua competenza, attende i finanziamenti dovuti per ripartire, operando con la massima condivisione possibile al solo scopo di garantire un futuro a tutta la collettività».
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