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Nella città di Cosenza la confusione regna incontrastata sia nel centro-destra che nel centro-sinistra, incapaci di elaborare una linea comune in vista delle prossime consultazioni elettorali amministrative a Cosenza .
Penso sia veramente deludente che la classe politica cosentina sia subalterna alle decisioni che si dovranno prendere in altre sedi prima di individuare un candidato a Sindaco nella città di Cosenza .
Nel centro sinistra il candidato a Sindaco deve essere scelto da una classe dirigente che non sa distinguere la zona di Donnici da quella di Mussano o Portapiana, perché non conosce la storia della città, preoccupandosi di cercare i topi in una casa che non esiste piu’ .
La sinistra non si è resa conto che da mesi sta perdendo pezzi significativi dei suoi uomini e del suo elettorato.
Il centro-destra potrebbe avere l’opportunità di conquistare dopo venti anni di opposizione, il comune capoluogo, non riesce pero’ ad avere la capacità di fare sintesi e le sue divisioni non contribuiscono in ambito regionale e locale a tracciare un percorso comune e condiviso prima nel PDL e poi nell’intera coalizionie di centro-destra .
Sembra assurdo che il sindaco da scegliere debba essere collegato a trattative che si devono svolgere in Campania o in altri luoghi, che nulla hanno a che fare con la storia di Cosenza e dei suoi cittadini .
Anche se io ero suo avversario da giovane candidato a Sindaco nelle elezioni amministrative del 1993, l’On. Giacomo Mancini ebbe il coraggio di scendere in campo e di sbaragliare le forze della conservazione e sia in quella fase come nel 1997 dove insieme a Mancini da alleati vincevamo le elezioni con il 60% dei voti e certamente non chiedevamo a nessuno chi doveva essere il Sindaco della città .
Non eravamo subalterni a nessuno ma rivendicavamo una posizione di autonomia rispetto a scelte romane o regionali .
La politica è evoluzione, quelli erano altri tempi c’era un vero Sindaco , oggi e un’altra storia ci sono nuovi attori della politica cittadina che rappresentano la logica del vassallaggio e della subalternità con le solite camarille che nulla hanno a che fare con la politica dei liberi e forti .
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