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“Dei semplici cittadini, facenti parte del Comitato Ambientale Presilano hanno scoperto casualmente, nella mattina del 4 ottobre, un preoccupante sversamento di percolato all’esterno della discarica di Celico. Credo che sia lecito chiedersi come sia possibile che siano dei passanti ad accorgersi di un pericolo di tale entità, mentre le autorità preposte non siano al corrente di nulla.” Con queste parole Federica Dieni, deputata del Movimento 5 Stelle, commenta la denuncia di un’importante fuoriuscita di liquido tossico dalla discarica presilana.
“Resta poi da precisare il motivo della presenza, in loco, di un paio di mezzi meccanici e di due operai che eseguivano lavorazioni nei pressi della zona a valle della vecchia discarica pubblico-privata (So.Ge.d.) chiusa nel 2003, accanto al luogo dello sversamento. A quanto si evince dalla denuncia la situazione sarebbe stata disastrosa: gran parte della sede stradale era ricoperta di fango misto a percolato. I sassi contenuti nelle gabbie d’acciaio, che fungono da diga per trattenere 107.000 metri cubi di rifiuti sversati negli anni, sarebbero anneriti dalle infiltrazioni e adesione del percolato. E’ assolutamente preoccupante, poi il fatto che tale liquido altamente tossico potrebbe aver raggiunto il torrente Cannavino, le falde acquifere e le terre coltivate.”
Conclude la deputata: “Vista l’assoluta assenza di controlli, dovremmo forse concludere che tali fenomeni potrebbero essersi già ripetuti a Celico o in altre zone in Calabria. In ogni caso restano aperti precisi interrogativi: chi doveva vigilare e non l’ha fatto? Come si intende rimediare? Soprattutto: quali danni ci sono stati per l’ambiente e a quali rischi sono esposti i cittadini? Non so se queste domande troveranno esaurienti risposte in queste ore. Ciò che è certo è che saranno tutte inserite in un atto che ho intenzione di presentare al Governo già la prossima settimana. La Calabria non è una discarica.”
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