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“Il nostro Comune, situato a pochi chilometri da Cosenza, è la cerniera naturale di collegamento tra l’area urbana cosentina con il territorio silano e presilano”.
E’ quanto è stato ribadito con forza nel corso di un dibattito molto partecipato promosso presso la sala del teatro comunale di Rovito dal locale Circolo del Pd e introdotto da un filmato intitolato: “Rovito: identità, cultura e paesaggio” realizzato dal videographer Ivan Ferraro, a cui hanno preso parte gli ex sindaci del piccolo centro presilano Peppino Pecora, Giovanni Ferraro e Giampaolo Gerbasi e l’attuale primo cittadino Felice D’Alessandro.
“La particolare ubicazione del nostro Comune – è stato più volte affermato nel corso del confronto – può essere considerato sia un punto di forza, perché è situato a pochi chilometri dalla città e offre la possibilità di vivere una dimensione diversa dai ritmi della realtà urbana, ma anche un punto di debolezza, perchè incentiva la tendenza allo spopolamento e all’abbandono soprattutto da parte dei giovani.
E’ sicuramente una opportunità se si riesce ad accedere rapidamente ai servizi e alle possibilità che l’intera area urbana cosentina offre a questo territorio. Si pensi, per esempio, ai trasporti, alle scuole, agli uffici territoriali, ai presidi sanitari, ai collegamenti ferroviari, alle attività economiche e culturali, all’Università della Calabria, ecc. Per richiedere in una posizione di forza che questi servizi siano messi a disposizione del Comune di Rovito e dell’intera area presilana occorre, però, avanzare proposte e richieste non come singoli comuni, ma in sinergia con le altre realtà amministrative che condividono le stesse esigenze. Una cosa è chiedere per conto di tremila utenti, un’altra se si parla a nome di ventimila residenti. Così come occorre mettersi insieme e ragionare in termini comprensoriali per sfruttare al meglio le opportunità e le risorse erogate dalla Comunità europea e dai governi nazionale e regionale. Il tempo degli interventi a pioggia, ottenuti spesso in nome di un campanilismo esasperato e di una politica clientelare e sprecona, è definitivamente passato. La logica che oggi presiede allo sviluppo dei territori non è più quella degli anni 60 e 70, ma richiede interventi di riqualificazione che prevedano “consumo 0” di suolo, valorizzino i centri storici e puntino ad incentivare servizi capaci di attirare sul territorio la presenza e l’interesse di turisti e cittadini provenienti dall’intera area urbana e oltre”.
In tal senso, nel corso della tavola rotonda, sono state avanzate anche alcune proposte di intervento su cui impostare, nello specifico, la programmazione del territorio comunale di Rovito come la creazione di impianti sportivi moderni, maneggi attrezzati, percorsi finalizzati alla scoperta e alla valorizzazione del paesaggio e del territorio, orti solidali, iniziative volte al turismo sostenibile, all’agricoltura biologica, all’incentivazione di vere e proprie filiere commerciali che promuovano le risorse e i prodotti tipici locali e offrano serie opportunità occupazionali soprattutto alle giovani generazioni.
“Qualsiasi programma di rilancio del territorio, però – è stato sottolineato in tutti gli interventi – non può prescindere da un problema che angustia da anni il Comune di Rovito e che riguarda la presenza della discarica di Celico. Una presenza che ha ricadute pesantemente negative sia sulla qualità della vita che sulla salvaguardia della salute dei cittadini e sull’immagine complessiva del’intero comprensorio. Naturalmente la soluzione di questo problema non dipende né l’Amministrazione comunale di Rovito, né dalle decisioni del locale Circolo del Pd che, finora, hanno fatto quanto è nelle proprie possibilità per chiedere la chiusura definitiva di questa struttura”.
“Sulla scorta di questa esigenza – è stato detto al termine dell’incontro – il Circolo del Pd di Rovito, nei prossimi giorni si farà promotore di un incontro con il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio e con l’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Antonella Rizzo, per sollecitare la chiusura definitiva di una struttura che ammorba l’aria, minaccia la salute dei cittadini e impedisce qualsiasi ipotesi di sviluppo e di rilancio dell’intero territorio rovitese e di tutti quei comuni che sono costretti a respirare gli olezzi malsani prodotti dalla stessa”.
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